Il cuore all’orizzonte
Aprire nuovi cammini nella CVX
Di Manuel Martínez Arteaga
[Da “Gesuiti 2021 - La Compagnia di Gesù nel mondo”]
Quando, a febbraio del 2019, la Compagnia di Gesù pubblicò le Preferenze Apostoliche Universali (PAU) 2019-2029, la Comunità di Vita Cristiana (CVX), un’associazione internazionale di laici il cui carisma e la cui spiritualità sono ignaziani, si rallegrò molto. Fu come sentire che finivano per convergere due processi iniziati in momenti diversi e portati avanti da due corpi apostolici che vivono la propria vocazione cristiana in due modi di vita diversi. Con lo sguardo universale e guidati dallo Spirito, ci siamo proposti di scrutare lo stesso orizzonte. Uno sguardo che è in sintonia con ilκαιρός che vive la Chiesa. Mentre apriamo nuovi cammini, Papa Francesco, con le sue encicliche e con le sue esortazioni, ci fa sentire uniti alla Chiesa stessa, spronandoci a una responsabilità maggiore, «ad uscire da noi stessi per andare incontro agli altri».
L’ultima Assemblea Generale (Buenos Aires, 2018) è
stata incentrata sull’approfondimento del discernimento comunitario. Come CVX,
ci sentiamo chiamati ad offrire noi stessi, raggiungendo una miglior
integrazione delle nostre tre dimensioni: spiritualità, comunità ed impulso
apostolico. Dal momento che lo abbiamo sperimentato, sappiamo bene che il
discernimento comunitario è ciò che dà unità al nostro proposito. È parte di
noi, è al centro della nostra missione ed è il nostro modo di procedere. Papa
Francesco ha molto insistito sulla necessità del discernimento al giorno
d’oggi; si tratta di uno degli aspetti meno sviluppati, tanto nella Chiesa come
nella società. Siamo in permanente contatto con la realtà, luogo d’ispirazione,
e, pertanto, siamo chiamati ad aprire nuovi spazi d’incontro che ci permettano
di creare una cultura del discernimento.
Siamo convinti che, per mezzo del discernimento e dei suoi frutti, esistiamo
per creare, trasformare, riconciliare ed amare: irradiamo ciò che siamo.
La lettura che abbiamo realizzato di quanto è successo a Buenos Aires ci rinnova nel nostro più profondo desiderio di essere un corpo apostolico, nel «quale il nostro essere È missione e le nostre vite dovranno darsi con audacia», ovunque saremo per continuare a costruire il Regno. Esistono molti esempi in tutto il mondo che dimostrano che la CVX è impegnata concretamente. L’esperienza di mediazione nei conflitti in Spagna è diretta dalla CVX, con la collaborazione di Elías López, SJ, esperto su ciò che è relativo alla riconciliazione, e, a proposito di quanto succede in Catalogna, sta significando una vera esperienza di vita comunitaria di discernimento, per creare riconciliazione. Si tratta di una proposta che riconosce la formazione di persone come unico strumento reale di pace: Qualificarsi nella pedagogia del perdono e profilarsi come Gesù Cristo. È un modo di collaborare con la trasformazione della società, in risposta alla sequela di Gesù. Si cammina alla ricerca di una convivenza che vada di pari passo con la giustizia e di un invito alla riconciliazione integrale con Dio, con gli altri e con la Casa Comune.
I giovani sono diventati una priorità per la famiglia ignaziana, e anche per la CVX. L’esortazione apostolica Christus vivit, ci ha dato un nuovo quadro più essenziale, più profondo, più apostolico. L’incontro personale di ciascun cuore con Cristo vivo occupa tutta la vita. È importante offrire ai giovani spazi comunitari dinamici, allegri, entusiasti e creativi, affinché possano continuare il processo di crescita, accompagnamento, discernimento e celebrazione. La spiritualità ignaziana e, specialmente, il cammino degli Esercizi Spirituali, è un’offerta preziosa che possiamo condividere con la Chiesa. La gioventù può essere considerata come una tappa di vulnerabilità, eppure, «sono i giovani, con il loro punto di vista, quelli che possono aiutarci a comprendere al meglio il cambio di epoca che stiamo vivendo e la sua novità piena di speranza» (Padre Sosa). Perciò diventa una responsabilità lavorare con i giovani e per loro, in un modo strutturato, preventivo e durevole: è il modo migliore di costruire un mondo più giusto e più umano.
Viviamo tempi che rappresentano una nuova opportunità di continuare ad avanzare nel nostro cammino permanente di apprendimento e di maturazione, come collaboratori della missione di Cristo raccomandata alla Chiesa. È normale trovarci a lavorare insieme nei diversi luoghi in cui siamo presenti, beviamo dalla stessa fonte spirituale, gli Esercizi Spirituali. Affrontiamo una sfida che, con fiducia, ci invita ad essere creativi, alla ricerca di nuovi percorsi per dare risposte concrete a questo mondo così bisognoso di riconciliazione.
La lettura delle PAU, i diversi ambiti di missione della CVX, i messaggi di Papa Francesco mancano di significato se letti separatamente. Viviamo in un mondo iperconnesso. I grandi problemi hanno un impatto sempre più globale: il nostro approccio, la nostra azione, il nostro sguardo verso l’orizzonte devono essere integrali. La preghiera ed il discernimento comunitario sono la base per l’unità d’azione. La CVX vuole continuare sulla strada dell’approfondimento della nostra identità e vogliamo continuare a condividere il cammino con quanti scrutano l’orizzonte con fiducia e speranza.