Per la COP26 di Glasgow i gesuiti chiedono di intraprendere un’azione di conversione ecologica

Del Segretariato per la Giustizia Sociale e l'Ecologia (SJES) della Compagnia di Gesù

Si sta svolgendo a Glasgow, tra il 31 ottobre e il 12 novembre, la più grande conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la COP26. Più di 30.000 delegati ufficiali provenienti da 190 paesi sono attesi per questa importante conferenza, oltre a milioni di persone che seguiranno gli eventi online. Per la Compagnia di Gesù questo è di particolare interesse in virtù del nostro impegno nella "Cura della nostra casa comune". La Compagnia di Gesù e la famiglia ignaziana, attraverso la Rete Ecojesuit, saranno attivamente presenti a Glasgow, portando la voce dei poveri e degli emarginati davanti alle autorità decisionali. In rappresentanza di Ecojesuit e della Compagnia di Gesù, circa 15 delegati saranno a Glasgow per partecipare a vari eventi e programmi. Molti altri seguiranno gli eventi online da tutto il mondo.

Operando a stretto contatto con i poveri e gli emarginati, nel corso degli anni siamo stati testimoni delle conseguenze devastanti del cambiamento climatico. Il riscaldamento non è solo un'idea, ma si manifesta concretamente nella vita quotidiana delle persone in tutto il mondo, sia in ambito socio-economico, politico, religioso o culturale. I centri sociali dei gesuiti sparsi in tutto il mondo, impegnati nei luoghi più remoti e spesso dimenticati, sentono e comprendono le sofferenze e i disagi inauditi che vivono coloro che sono ai margini, soprattutto i contadini, gli indigeni e le comunità più deboli legate alla natura.

Ecojesuit, fin dal 2008, quando si è costituita come rete del Segretariato, ha promosso costantemente il dialogo locale-globale per discernere le possibilità di ottenere un cambiamento efficace; si è affiancata alle azioni a livello regionale, riunendo altre organizzazioni ecologiste locali e sostenendo le proposte di conversione ecologica. Il risultato di questi impegni i si può sentire a livello locale e anche se poco, rispetto alla gravità della crisi ecologica, questi sforzi sono indispensabili e hanno bisogno del sostegno del mondo intero. La rete Ecojesuit considera la COP26 come un'opportunità per salvare il nostro pianeta terra.

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La COP26, precedentemente programmata per il 2020, è stata rinviata a novembre 2021 a causa della pandemia. Preparando questo evento nonostante la crisi pandemica, Ecojesuit ha visto questo spostamento come una riclassificazione del cambiamento climatico in secondo piano e un insuccesso nel riconoscere che la pandemia di Covid-19 era effettivamente una conseguenza del cambiamento climatico. Ciononostante, Ecojesuit ha preso questo come un'opportunità per intensificare i preparativi verso la COP26. È stata inviata una lettera al primo ministro Boris Johnson, ribadendo che la pandemia di Covid-19 e il cambiamento climatico non sono due crisi separate e ad entrambe deve essere dato lo stesso peso. La lettera invitava il primo ministro e il governo del Regno Unito ad utilizzare questo come un'opportunità per prepararsi più intensamente per il COP26.

Per quanto ci riguarda, Ecojesuit non ha lasciato nulla di intentato per prepararsi all'evento di Glasgow: è stato creato un nuovo sito web (www.cop26.ecojesuit.com); sono stati instaurati collegamenti con varie organizzazioni; si sono fatti sforzi per convincere le persone alla conversione ecologica ad ogni livello. In questo processo un gran numero di giovani è stato mobilitato per raggiungere l'obiettivo della COP26.

Ci auguriamo che la conferenza sul cambiamento climatico di Glasgow non sia un altro evento con molte promesse e impegni verbali, ma che dia inizio ad azioni che portino ad una effettiva conversione ecologica.

Ecojesuit

 

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
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L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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