Le bandiere del Vaticano e del Madagascar sono affiancate ad Antanananarivo

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Alla vigilia della visita di Papa Francesco in Madagascar, ecco ciò che il Provinciale del Madagascar, il P. Fulgence Ratsimbazafy, condivide con noi sull’atmosfera che vi regna e sulla preghiera che la abita.

“Mancano solo pochi giorni all’arrivo di Papa Francesco in Madagascar e la gente è molto contenta e desiderosa di vedere il Papa durante la sua visita apostolica alla Grande Isola. Questo grande evento storico per il paese fa notizia su tutti i media - nazionali, tradizionali e social. Persone di ogni estrazione sociale parlano per strada, al mercato, negli uffici, sugli autobus e nelle chiese di questo evento che costituisce una pietra miliare nella vita delle persone e del paese.

Il governo e la Chiesa cattolica hanno lavorato a stretto contatto per far sì che tutto vada bene, prima, durante e dopo la visita del Papa. Abbiamo pregato, scritto articoli, condiviso informazioni. Le bandiere vaticane e l’immagine di Papa Francesco decorano le strade, gli edifici e i principali spazi pubblici.

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La gente è ansiosa di vedere questo grande missionario e pellegrino di pace, speranza ed ecologia integrale. Infatti, i primi due valori di pace e speranza sono i temi della visita del Papa in Madagascar. La gente vede Papa Francesco come ‘seminatore di pace e di speranza’. Soprattutto data la sua enciclica Laudato si', in cui rimarca l’importanza di un approccio integrale all’ecologia, la visita del Papa sta diventando ogni giorno più significativa per un paese noto per la sua unicità, ricchezza e bellezza in termini di flora e fauna. Questa visita ci dà un assaggio del significato e dell’importanza del prossimo Sinodo per l'Amazzonia che si terrà a Roma ad ottobre.

Prego che la visita del Papa in Madagascar infiammi e infonda nel suo popolo l’amore e il rispetto per la bellezza e la ricchezza del suo ambiente in tutte le sue forme. Spero anche che, attraverso i messaggi pontifici, la gente diventi sempre più consapevole dell’importanza della responsabilità che abbiamo di prenderci cura della nostra ‘casa comune’. Le nostre vite sono interconnesse come una rete; tutto è interdipendente. C’è un detto nella saggezza africana che dice: “Io esisto perché tu sei”. In altre parole, noi umani esistiamo a causa della totalità della creazione che ci circonda - altrimenti la nostra vita non sarebbe possibile. Possa la visita di Papa Francesco unire e riconciliare non solo il popolo e la nazione, ma anche riconciliare la gente con il loro ambiente minacciato. Perciò, la collaborazione con e da tutte le sfere della vita della nostra società è più urgente che mai.

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Che la visita di questo Papa e i messaggi che porta con sé riempiano il popolo malgascio di entusiasmo, energia, ispirazione e motivazione per affrontare e rispondere alle tante sfide - sofferenza, mancanza di istruzione, povertà, corruzione e insicurezza - che deve vivere quotidianamente. Papa Francesco, considerato ‘seminatore di pace e speranza’ durante il suo viaggio nel nostro paese, risponde alla sete e alla voglia del popolo malgascio di uno sviluppo olistico e sostenibile. Possa il modello di Papa Francesco e il suo esempio di leadership di servizio rinvigorire e ispirare il popolo malgascio e i suoi leader in questo momento decisivo della loro storia.”

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
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L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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