Gli indigeni dell’Amazzonia confidano in Papa Francesco

2019-10-17_amazonia-barreto_main-1920

Il cardinale peruviano Pedro Barreto, gesuita, è arcivescovo di Huancayo in Perù ed è anche vicepresidente della Rete Panamazzonica (REPAM). In questa veste, per un anno e mezzo, ha partecipato attivamente insieme alle comunità indigene alla preparazione dell’attuale Sinodo. È venuto a Roma con tutti questi rappresentanti del mondo indigeno amazzonico; è con loro, si è fatto uno di loro. Ci ha inviato il messaggio che gli aborigeni gli hanno chiesto di trasmettere a Papa Francesco, il loro fratello.

Santo Padre, fratello Francesco,
come ti chiamano gli indigeni dell’Amazzonia.

Ecco i tuoi fratelli e le tue sorelle che sono venute da diverse parti dell’Amazzonia per partecipare al Sinodo.

Altri sono venuti a Roma per accompagnare con la preghiera e partecipare alle varie attività a sostegno di questo cammino sinodale. Tutti sono i custodi del dono della creazione. Ci sono anche religiosi e religiose che lavorano in Amazzonia. Ci sono anche i più di 250 vescovi da tutto il mondo, la maggior parte dei quali pastori che accompagnano il popolo di Dio in pellegrinaggio nella regione amazzonica. Vogliamo dire ad alta voce ciò che hanno detto i nostri fratelli e le nostre sorelle indigeni dell’Amazzonia:

“I politici non hanno il tempo di ascoltarci, né i membri “importanti” della società; ma Papa Francesco, il nostro fratello Francesco e la Chiesa cattolica hanno il tempo di ascoltarci con piacere e attenzione.”

Un altro riassume il contributo del Sinodo dicendo:
"La speranza non scompare.”

Un’altra sorella indigena riassume quello che le ha detto suo nonno:
“Diamo vita alla Parola nelle opere...”

Eccoci qui, Santo Padre, al tuo fianco, perché ci hai chiamato per ascoltare il grido della terra e il grido dei poveri. Per questo, in un anno e mezzo di preparazione, abbiamo ascoltato il popolo di Dio in pellegrinaggio in Amazzonia. Ora stiamo riflettendo insieme alla ricerca di “nuove vie per la Chiesa e per un’ecologia integrale” che Dio desidera per noi e per l’umanità. Ora abbiamo esposto, accompagnati dal Vescovo di Roma, successore dell’apostolo Pietro, “il principio perpetuo e visibile e fondamento dell’unità tra i vescovi e la moltitudine di fedeli” (Vat. II, LG 23).

A Roma, con il nostro fratello Francesco, abbiamo iniziato questo viaggio insieme, in questa città. Grazie Santo Padre, nostro fratello Francesco; vogliamo camminare insieme a te, non sei solo!

Che Dio ci accompagni e ci benedica!

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
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