Alla scoperta della pastorale giovanile nella Provincia del Portogallo

Un’intervista con il p. Duarte Rosado, SJ

La Provincia del Portogallo è nota per la sua pastorale giovanile. Con oltre 1.000 giovani nei centri universitari, l’apostolato giovanile è un esempio nella realizzazione pratica della terza Preferenza Apostolica Universale. Abbiamo intervistato il p. Duarte Rosado, coordinatore dell’apostolato giovanile della Provincia del Portogallo dal febbraio del 2022, in seguito al suo Terz’Anno. Ha terminato gli studi di teologia (primo e secondo ciclo) a Roma e, dopo l’ordinazione, è stato nominato socio del Maestro dei Novizi per tre anni. Oltre a essere il coordinatore dei giovani a tempo pieno, svolge anche il ruolo di promotore vocazionale, lavorando a stretto contatto con i giovani. Nel tempo libero ama suonare la chitarra e di recente ha prodotto degli album musicali.

Ci parli dell’apostolato giovanile nella Provincia.

“La nostra storia risale al 1976, quando tre gesuiti iniziarono a pensare a un nuovo apostolato con i giovani, dopo aver terminato gli studi. Iniziarono questo apostolato con gli studenti universitari vicino a Coimbra, che all’epoca non era collegata all’Università. Il seme gettato allora è diventato uno degli apostolati principali della Provincia. Attualmente abbiamo quattro centri universitari, uno dei quali collabora con la diocesi. Parliamo di migliaia di giovani che fanno parte di questi centri.

Ogni anno ci sono quasi 25 campi estivi con volontari e animatori che condividono il carisma gesuita. Un aspetto unico di questi campi è che promuoviamo uno spazio libero dai cellulari. Quest’esperienza ha a che fare con lo sviluppo dell’immaginazione e della creatività; è un momento per essere ‘reali’. Abbiamo visto che questo aiuta i giovani a creare uno spazio dentro di sé per riflettere. Offriamo ai giovani la possibilità di fare gli Esercizi Spirituali nella casa di ritiri vicino a Coimbra. Nel recente passato, quasi 1.000 giovani hanno fatto gli Esercizi Spirituali, e i centri universitari hanno i loro ritiri separati. Nella nostra Provincia, animare gli Esercizi Spirituali è una cultura.”

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Lavorare con i giovani è molto consolante, ma allo stesso tempo comporta sfide e responsabilità ancora maggiori. Quali sono, secondo lei, alcune delle sfide che deve affrontare quando ha a che fare con i giovani?

“I giovani sono sempre stati una sfida. Ma oggi, la sfida più grande direi che è il nuovo mondo che la tecnologia offre. Credo sia questa la più grossa sfida di oggi. In questo mondo digitale, le persone pensano in modo diverso, dicono cose diverse e agiscono in modo diverso. Per i giovani è difficile evitare i cellulari e stare lontani dalla cultura del mondo digitale, dove tutto è raggiungibile. Ricordo quando ero bambino e ascoltavo la musica. Non esisteva la musica digitale ed era tutto analogico. A quei tempi bisognava aspettare per ascoltare la musica e c’era la passione dell’ascolto. Dovevo risparmiare per comprare i miei CD preferiti. Quanto mi piacevano e quanto desideravo ascoltarli, quando li acquistavo. Oggi, invece, tutto è così accessibile e raggiungibile. Questa è una grande differenza oggi, perché diciamo che ‘la fede ha a che fare con la sete, e che la fede ha una sua dimensione significativa nella sete’.

Un’altra cosa è il fatto che le cose belle richiedono tempo per crescere, perché è un processo. E questo non è facile da capire per i giovani. È necessario del tempo per elaborare e sviluppare. E spesso i giovani hanno bisogno di pazienza e di tempo per capire questo processo. Abbiamo bisogno di uno spirito critico per entrare in questo mondo contemplativo.”

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In qualità di coordinatore dei giovani, quali sono le vostre aspettative per il MAGIS 2023, che sarà ospitato a Lisbona dalla Provincia del Portogallo?

“Abbiamo grandi aspettative, onestamente. Tutto ciò che è stato pianificato è andato bene. Non ho mai partecipato a nessun programma del MAGIS prima d’ora, né a nessuna Giornata Mondiale della Gioventù. Spero che questo evento sia una bella esperienza per condividere la fede con i giovani di tutto il mondo. L’altra mia aspettativa è che si crei una cultura di promozione vocazionale nella nostra Provincia e nella Compagnia di Gesù. Avere così tanti giovani in un unico luogo è una grazia e un’opportunità per costruire questa cultura della promozione vocazionale.”

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
Communications Office
L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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