Tributo a Rutilio Grande, SJ
Un momento chiave della visita del Padre Generale a El Salvador
Pochi chilometri prima di arrivare a Paisnal, il P. Generale ha voluto fermarsi nel luogo dove, il 12 marzo 1977, il P. Rutilio Grande SJ, il sig. Manuel Solórzano e il giovane Nelson Rutilio Lemus sono stati uccisi con un colpo di fucile dai membri della Guardia Nazionale.
Il P. Rutilio era parroco ad Aguilares. Lavorava in ambito pastorale con i contadini della regione e li aiutava, mediante i processi di evangelizzazione, a percepire che il messaggio di Gesù libera da ogni ingiustizia. I contadini della regione si erano poi mobilitati per difendere i loro diritti e la loro dignità di fronte ai proprietari terrieri della regione, e per questo motivo, avevano ordinato la loro esecuzione.
In quel luogo, e davanti alle croci che indicano le tre vite interrotte violentemente, il P. Generale è rimasto per alcuni minuti in preghiera. Commosso, ha ricordato che l’omicidio di Rutilio è avvenuto circa tre mesi prima della sua ordinazione sacerdotale che ebbe poi luogo nel luglio 1977.
Il P. Rutilio era molto amico di Mons. Óscar Romero e del clero dell’arcidiocesi di San Salvador. La sua morte violenta, ordinata dall’arroganza dei potenti in alleanza con il governo del Paese, portò Mons. Romero a trasformare l’orientamento della sua missione pastorale nell’arcidiocesi di San Salvador, assumendo lui stesso la difesa dei poveri. È proprio l’arcidiocesi di San Salvador a promuovere il processo di beatificazione del padre Rutilio, una causa che suscita l’interesse del Santo Padre.
Il P. Sosa ha voluto celebrare l’Eucaristia nella chiesa del piccolo villaggio di El Paisnal, dove oggi sono sepolti i corpi di Rutilio e dei suoi compagni martiri. Era accompagnato dal Provinciale dell’America Centrale e da altri dieci gesuiti, insieme a un centinaio di collaboratori delle otto opere apostoliche della Compagnia nel Paese.
“Siamo venuti qui per celebrare l’Eucaristia per chiedere a Dio che l’esempio di impegno cristiano vissuto da Rutilio Grande e dai suoi compagni, martiri della fede che promuove la giustizia sociale, ci ispira e ci rinnova”, ha detto il Padre Generale all’inizio dell’Eucaristia.
Nell’omelia, il Padre Generale ha fatto notare ai presenti che “i martiri testimoniano l’efficacia dell’unico sacrificio redentore, il sacrificio della vita donata per amore e con amore, come fece Gesù, per offrire liberazione e riconciliazione; un sacrificio che, attraverso la forza dello Spirito, può essere assunto anche da coloro che accettano l’invito a mettere in pratica la Parola di Dio e a intraprendere il cammino di seguire il Figlio”.