Un ospedale dei gesuiti, sul serio?
Poco prima dell’inizio del Triduo Pasquale, il Padre Generale ha visitato in Ciad il Complesso Ospedaliero universitario Le Bon Samaritain (CHU-BS, Il Buon Samaritano). L’istituto è stato fondato nel 1974 dal padre Angelo Gherardi SJ con un gruppo di fedeli e amici riuniti nell’Association Tchadienne Communauté pour le Progrès (ATCP – Associazione del Ciad Comunità per il Progresso). Attualmente si sta instaurando una collaborazione con le Suore della Carità di Santa Jeanne Antide, già sul campo. Il Padre Gherardi è stato affiancato in questa realizzazione da altri confratelli gesuiti nel 1990 e nel 1992. Tra il 1989 e il 2015, l’ATCP ha aperto nove centri sanitari nel paese. La finalità del progetto è quella di “offrire un'assistenza di qualità alla popolazione del Ciad e di creare un contesto favorevole per lo studio, la formazione e l’istruzione degli studenti - specialmente i più svantaggiati - nelle aree rurali e urbane”. Finora sono stati aperti una facoltà di medicina a N’Djamena nel 2004, un ospedale universitario del Buon Samaritano nel 2007 e una scuola per infermieri nel 2008.
Il lavoro del padre Gherardi con l’ATCP sta funzionando regolarmente grazie al sostegno di molti partner, tra cui il governo del Ciad. Il beneficio per la popolazione locale è significativo. Con l’avanzare dell'età del fondatore e la necessità di assicurare la “continuità gesuita” nel lavoro, il 27 settembre 2015 Le Bon Samaritain è passato sotto la gestione della Provincia dell’Africa occidentale con le sezioni citate e l’Ospedale di Goundi nel sud del paese. Ad oggi, secondo l’attuale direttore, “il CHU-BS riunisce circa 300 professionisti nelle due sedi di N’Djaména e Goundi. Medici generici, infermieri, ostetriche, medici di varie specialità (chirurgia, pediatria, ginecologia, ecc.) che mettono in comune le loro competenze per soddisfare i bisogni delle popolazioni vulnerabili. A questi vanno aggiunti circa 50 studenti di medicina e 170 studenti di scienze infermieristiche. Il complesso si avvale della collaborazione con diverse università: la Pontificia Università del Cile, l’Università di Reims in Francia, l’Ospedale Universitario Puerta del Mar a Cadice, in Spagna, così come altre università e strutture di formazione in Spagna e Libano.
La ripresa di quest’attività da parte del Padre Gherardi e dei suoi collaboratori dell’ATCP non è avvenuta senza esitazione e discernimento. La Compagnia di Gesù non ha la stessa disposizione dei religiosi camilliani per la cappellania e la gestione ospedaliera. Perché abbiamo accettato di riprendere il Buon Samaritano? È stata una scelta nata dalla preoccupazione per la fedeltà alle popolazioni del Ciad che ci annoverano tra i primissimi missionari del paese e in accordo con la Curia. “L'opzione preferenziale per i poveri”, lo impone! Con l’ospedale, la formazione fornita favorisce positivamente il livello di salute della popolazione grazie a una maggiore disponibilità di personale qualificato. In fondo Harvard è nato da una scuola di teologia! Chissà cosa potrà venire fuori dalla Facoltà di Medicina del Buon Samaritano! Intanto abbiamo formato alcuni gesuiti nel campo della salute, e degli altri seguiranno.
La visita del Padre Generale gli permetterà anche di toccare più da vicino la realtà locale per meglio assisterci nel nostro discernimento apostolico su questo aspetto sociale del progetto della nostra Provincia.