Ci sono ancora novizi gesuiti?

2020-03-23_dar-novices_main

La risposta è “sì”. I giovani scelgono di entrare nei gesuiti, in tutto il mondo, spesso dopo un periodo di discernimento e di contatto quotidiano con una comunità di gesuiti. Il numero di novizi varia molto da regione a regione. Uno dei “vivai” più notevoli al momento è il Nord-Est dell’India, specialmente la Provincia del Darjeeling e la Regione di Kohima che il Padre Generale ha visitato di recente.

A Mawshorhrow, Assam, il noviziato Pedro Arrupe ha attualmente 14 novizi. A Kalimpong, nella Provincia del Darjeeling, ci sono 10 novizi. Abbiamo avuto l’opportunità di dialogare con i novizi di Kalimpong che hanno tutti tra i 20 e i 24 anni. In questa parte del mondo, la scelta vocazionale viene fatta di solito ancora alla fine della scuola secondaria. I candidati possono poi trascorrere uno o due anni in un programma di pre-noviziato che permette sia agli aspiranti che ai formatori gesuiti di verificare i fondamenti della loro vocazione religiosa.

Ecco alcuni echi della vivace conversazione che il nostro giornalista ha avuto con i novizi.

Da dove viene la tua vocazione?

Samson ha coltivato la sua vocazione fin dall’infanzia e questo gli ha permesso, all’età di 18 anni, di essere ricettivo alla chiamata a vivere come candidato alla vita da gesuita. Ha scelto il cammino lungo, studiando sociologia prima di entrare nella vita religiosa, e considera la sua vocazione un progetto ancora da realizzare. Sia Sushant che Earnest dichiarano apertamente - separatamente e senza aver vissuto nella stessa regione - che non gli piacevano i sacerdoti. Li avevano sempre visti lontani e troppo rivolti verso se stessi, sia nella loro parrocchia che nella scuola apostolica. La loro impressione è cambiata quando hanno incontrato i gesuiti che interagivano molto con tutti ed erano attivi in vari campi. Sanchilit percepiva in loro anche una profondità intellettuale che lo attraeva.

Perché i gesuiti e non il clero diocesano o un’altra congregazione?

Parmenus aveva a lungo considerato di diventare un assistente sociale. Durante il periodo di candidatura, vide come i gesuiti potevano essere coinvolti nell’apostolato sociale e sentì che il suo desiderio poteva essere arricchito dalla dimensione spirituale. In un certo senso, la scelta di Ashish per la Compagnia è nello stesso spirito. Non sapeva che i sacerdoti potessero avere una tale diversità di funzioni; la varietà dei tipi di servizi e la vicinanza alla gente gli sono piaciute molto. Anup non pensava al sacerdozio; anche lui era attratto dal lavoro sociale. Le opportunità che ha avuto di conoscere opere come Gandhi Ashram e Hayden Hall gli hanno aperto gli occhi.

Quali sfide presenta la vita del noviziato? Quali difficoltà affrontate?

Non è stato facile per Sanchilit lasciare la sua famiglia perché suo padre viveva forti tensioni con i suoi fratelli per questioni di proprietà e altre problematiche. Quando stava lì, era in grado di difenderlo. Cosa sarebbe successo se fosse diventato gesuita? Binod ammette semplicemente che il silenzio, la vita di preghiera, l’abitudine a fermarsi, tutto questo gli sembrava molto impegnativo. Alla morte del padre ebbe la tentazione di andarsene, ma si ricordò che suo padre gli aveva detto che quando ti impegni, ti impegni completamente. Infine, Mohit risponde chiaramente che le regole e i regolamenti, l’obbedienza nella vita religiosa, tutto questo è una sfida nel mondo di oggi. Ma è una sfida che, se raccolta, ci permette di avvicinarci a Dio, di conoscerlo meglio.

E il sesso?

Su questa questione delle sfide incontrate, nessuno di loro aveva menzionato esplicitamente il celibato... Il giornalista non voleva lasciare le cose così: il progetto di una vita di celibato rappresentava un ostacolo? Le risposte sono state trasparenti. Questo, affermano i novizi, è un argomento molto presente nelle conversazioni tra di loro e con i formatori. Durante l’adolescenza, questi giovani hanno avuto delle fidanzatine e sono consapevoli delle esigenze che vengono loro presentate oggi. Testimoniano che la sessualità è bella, addirittura santa. Ma prevedono di viverla in un contesto di castità che apra loro un cammino di grande disponibilità. L’esempio di Gesù e di molti santi permette loro di credere che questo sia possibile e che rafforzerà il loro servizio totale in una vita donata “per gli altri”.

Condividi questo articolo:
Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
Communications Office
L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

Notizie correlate