Lasciarsi ispirare da “Un pellegrino zoppicante”

“Mi ha colpito il fatto che anche alla vigilia della sua morte, Ignazio avesse raggiunto un notevole equilibrio tra le questioni pratiche delle sue responsabilità e la sua esperienza mistica. Per tutta la sua vita, Ignazio ha continuato a crescere nella sua vita spirituale che ha acquisito profondità. Ciò è particolarmente evidente in questa fase finale, in cui si può dire con Geronimo Nadal che abbia vissuto la contemplazione in azione.”

È così che è iniziata la nostra conversazione con Chamika Nipun, uno scolastico dello Sri Lanka al primo anno di teologia al Collegio Internazionale del Gesù, a Roma. È uno dei principali membri di una piccola équipe che ha prodotto un breve video sugli ultimi giorni della vita di sant’Ignazio. Chamika ha contribuito alla sceneggiatura e alla realizzazione del progetto che è nato da un’idea che ha preso forma durante i mesi del confinamento.

Chamika, perché ha voluto realizzare questo film su Sant’Ignazio?
Considero un privilegio studiare teologia a Roma; ed è un privilegio anche vivere con gesuiti di tutto il mondo. Al Collegio del Gesù abbiamo la possibilità di vivere vicino alle “camerette”, le stanze dove sant’Ignazio ha trascorso l’ultima parte della sua vita. Questo ci dà la sensazione di essere vicini a Ignazio e alla sua spiritualità in questo periodo della sua vita. Queste stanze sono un patrimonio comune a tutti i gesuiti e, purtroppo, molti non avranno la possibilità di conoscerle come noi. Penso che sia nostro dovere condividere questa esperienza. Abbiamo pensato che la produzione di un video fosse un buon modo per farlo nella cultura attuale e che potesse anche inserirsi bene nell’anno ignaziano.

Precisamente, qual è l’oggetto del video?
Il titolo, Un pellegrino zoppicante; il soggiorno romano, mette in evidenza le nostre idee principali; “Un pellegrino zoppicante”, naturalmente, fa riferimento direttamente a Ignazio che si considerava un pellegrino. Egli non si è mai visto come un uomo arrivato, giunto al termine. Doveva sempre discernere per trovare la volontà di Dio. Naturalmente, il fatto di aver zoppicato per tutta la vita, non solo evoca la sua disabilità fisica, ma anche la sua zoppia psicologica e spirituale. Egli ha sperimentato l’instabilità, che è riuscito a superare trovando stabilità nel suo rapporto con Dio. Un sant’uomo zoppicante! Egli aveva bisogno di Dio per andare avanti nel suo cammino. Questa potrebbe essere anche la nostra chiamata comune, per bilanciare gli sforzi umani con le grazie di Dio.

E perché ha voluto concentrarsi proprio sugli ultimi giorni della sua vita a Roma?
Il “soggiorno romano” si riferisce non solo ai suoi ultimi giorni, ma a quell’ultimo periodo della sua vita in cui, essendo vicino a Dio in un rapporto mistico, è riuscito a occuparsi del governo concreto e del progresso della Compagnia. Ad esempio, il giorno prima della sua morte, quando sapeva che era giunta la sua ora di incontrare il suo creatore, nonostante il dolore, ancora discuteva sulla necessità di acquistare un terreno per il Collegio Romano.

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La sua partenza da questo mondo è stata unica nella sua semplicità. Non ha cercato di riunire i suoi compagni per offrire loro le sue ultime volontà, un messaggio, una benedizione. Egli è morto semplicemente nel suo letto, senza farne un “evento”. Per me questo è stato il momento più toccante del video, perché ha catturato un momento della sua vita. Un altro aspetto della sua spiritualità che trovo commovente è la sua indifferenza: la sua libertà per il servizio di Dio che esprime il Principio e Fondamento negli Esercizi n. 23, “Non dobbiamo preferire la salute alla malattia, la ricchezza alla povertà, l’onore al disonore, la lunga vita alla breve vita”. La sua morte è stata solo un passaggio guidato dal suo creatore, un movimento del pellegrino da uno stato di vita a un altro. Il suo obiettivo era solo quello di portare lode e riverenza a Dio in tutto ciò che faceva, specialmente sul suo letto di morte.

Si tratta di un cortometraggio, della durata massima di 20 minuti. Le riprese sono terminate. Si sta lavorando per perfezionare il copione, vale a dire le riflessioni di Ignazio che sentiamo come voce fuori campo. Musica e canzoni originali lo completeranno. Le versioni inglese e italiana saranno preparate a Roma. Le Province saranno in grado di produrre le proprie versioni linguistiche. Chamika è molto grato al rettore del Gesù, Orlando Torres, per il suo incoraggiamento fin dall’inizio, ai suoi compagni, ai professori, al personale del Gesù e all’équipe della comunicazione della Curia per il loro generoso sostegno e i loro consigli. Il progetto dovrebbe essere terminato e pronto prima dell’inizio dell’anno ignaziano, a metà del 2021.

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
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L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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