Anche Francesco Saverio ha avuto il suo percorso di conversione
Il Padre Generale è a Javier, in Spagna. Nel suo viaggio verso Pamplona per l’apertura dell’Anno Ignaziano, ha fatto una sosta al Santuario di San Francesco Saverio, a Javier. Anche se l’Anno Ignaziano evoca innanzitutto l’esperienza di conversione di Ignazio, iniziata il 20 maggio 1521 a Pamplona, esso includerà anche il 400° anniversario della canonizzazione di Ignazio e di Francesco Saverio, che verrà celebrato il 12 marzo 2022. Abbiamo parlato con il p. José María Vicente, direttore del santuario e superiore della comunità gesuita.
L’Anno Ignaziano ha le sue radici nella ferita di Ignazio a Pamplona... ma il programma include anche il compagno più famoso di Ignazio, Francesco Saverio. Come vede il posto di Francesco in quest’anno? Come può partecipare allo spirito del tema dell’Anno Ignaziano: “Vedere nuove tutte le cose in Cristo”?
Penso che Francesco Saverio sia un esempio vivente di come gli Esercizi gli abbiano fatto “vedere nuove tutte le cose in Cristo”. All’inizio, quando studiava all’Università di Parigi, il suo modo di vedere, come quello di molti dei suoi compagni di studio, era “raggiungere qualche beneficio o dignità ecclesiastica e, in seguito, con tale dignità servire Dio”, ma egli arrivò a dimenticare se stesso e a pensare solo a far conoscere la luce che è Cristo a coloro che non la conoscono.
Se Ignazio ha vissuto un’esperienza che è iniziata con la sua ferita a Pamplona e, da lì, ha iniziato un nuovo itinerario nella sua vita, possiamo dire che anche Francesco ha avuto il suo processo di conversione. Nello stesso momento in cui viveva la grazia di essere totalmente appassionato per il Signore, viveva anche la grazia di far parte di un’autentica “comunità cristiana, religiosa, sacerdotale e gesuita” che lo faceva sentire pienamente accompagnato nella sua vita spesso solitaria di missionario del Signore.
L’esegeta
gesuita francese Xavier Léon-Dufour ha descritto molto bene il missionario
venuto dal nostro piccolo angolo di mondo. Egli ha scritto: “Francesco Saverio
rimane nel cuore dei cristiani, perché fa vivere davanti ai loro occhi il
mistero stesso di Gesù Cristo, nostro Redentore e Signore”. “La sua vita può
aiutarci ad ammirare Dio, il meraviglioso artista che, con della polvere e
dell’argilla, fabbrica capolavori di umanità e di santità. “Paolo ha portato la
luce definitiva di Cristo dalla Palestina all’Europa, che era un mondo nuovo
per lui. Millecinquecento anni dopo, Saverio porterà i riflessi di questa luce
in Estremo Oriente”. “Se Saverio ha piantato la croce in terre lontane, è
perché prima l’aveva piantata nel suo cuore di carne”.
Per il santuario e la comunità, cosa rappresenta la visita del Padre Generale per l’apertura dell’Anno Ignaziano?
Siamo tutti contenti di incontrare personalmente il nostro Padre Generale, nonostante la brevità della visita. E in un certo senso, sapendo che il 12 marzo 2022 sarà il 400° anniversario della canonizzazione sia di Sant’Ignazio che di San Francesco Saverio, la presenza del Padre Generale a Javier è anche l’espressione del desiderio di rafforzare la missione della Compagnia in questo luogo e la riflessione missionaria che la Compagnia ha avuto fin dai suoi inizi.
Può già darci qualche accenno su come pensate di celebrare il 400° anniversario della canonizzazione di Francesco Saverio e di Ignazio il 12 marzo 2022?
Ne potremo
parlare in maniera più dettagliata l’anno prossimo. Comunque, direi che ogni
anno c’è un pellegrinaggio a Javier organizzato con la Chiesa di Navarra. Molte
persone vengono qui per onorare il nostro santo patrono, poiché è il patrono
della Navarra. Noi chiamiamo questi pellegrinaggi “Javieradas”. Ce ne sono due
durante il mese di marzo che coincidono con la Novena della Grazia in onore di
San Francesco Saverio, dal 4 al 12 marzo, data della sua canonizzazione.
Perciò, nell’anno 2022, la Novena della Grazia sarà molto speciale e più
solenne. Inoltre, nella nostra predicazione e negli Esercizi Spirituali useremo
San Francesco Saverio come esempio di colui che ha vissuto alla perfezione la
spiritualità di Sant’Ignazio come era espressa negli Esercizi Spirituali.