Identificare le sfide e le opportunità della secolarizzazione nell’era postmoderna
Di Bruno Pazzi
Assistente del Segretario per il Servizio della Fede, Curia Generalizia
Riunione dei Delegati per la Spiritualità della JCEP alla Curia Generalizia
Il primo incontro dei Delegati per la Spiritualità della Conferenza gesuita dei Provinciali d’Europa (JCEP) si è svolto presso la Curia Generalizia dal 23 al 26 gennaio del 2023. È stata un’occasione per conoscersi e identificare i propri punti di forza, le debolezze e le sfide.
Sono state tante le analogie riscontrate, e per questo lo spazio è servito come cassa di risonanza per condividere risorse, esperienze e buone pratiche. È emerso anche che esistono grandi differenze tra le varie Province e che ognuna di esse definisce il ruolo del Delegato per la Spiritualità in maniera peculiare, il che ha reso più ricco il contributo di ognuna all’insieme.
I Delegati hanno avuto l’opportunità di incontrare il Padre Generale, che ha risposto alle domande e si è soffermato in particolare sulla prima delle quattro Preferenze Apostoliche Universali (PAU): “Indicare il cammino verso Dio mediante gli Esercizi Spirituali e il discernimento”. Le PAU non hanno un ordine gerarchico di importanza, ma possiamo intendere la prima come base e fondamento delle altre tre.
Una delle sfide per la Compagnia di Gesù in Europa è
l’emergere di nuove vocazioni. “Dobbiamo pregare di più”, ha detto il Padre
Generale, perché non dobbiamo dimenticare che “le vocazioni vengono da Dio”.

Uno dei temi trasversali dell’incontro è stata la sfida della secolarizzazione, su cui sono intervenuti il Cardinale José Tolentino Mendonça e il Segretario per il Servizio della Fede, James Hanvey SJ. La secolarizzazione è una sfida, ma anche un’opportunità. E la realtà della secolarizzazione e delle molteplici secolarità è dinamica. Se nella modernità la secolarizzazione era legata all’idea di fede nel progresso, nella scienza e nella tecnologia, e cercava di sostituirsi alle narrazioni religiose soteriologiche (era la secolarizzazione dell’Illuminismo), nella post-modernità si assiste a una secolarizzazione più contingente, che non cerca l’assenza della religione ma la sua riconfigurazione culturale e del ruolo che essa svolge nella vita pubblica e privata. Molte persone in Europa manifestano un’inclinazione verso la spiritualità e la vita spirituale, senza avere un’affiliazione religiosa specifica, o addirittura cercarla. Cercano credenze e pratiche che siano di loro gradimento. Alcuni sociologi definiscono questo fenomeno “religione da bar” o “spiritualità senza chiesa”. Ne emerge anche una sorta di nichilismo tranquillo.
Nel
contesto di questa particolare secolarizzazione suscettibile di conversione, la
Compagnia di Gesù vede in Europa che molte persone si rivolgono ai Centri di
spiritualità, ai ritiri e alle parrocchie dei gesuiti, e c’è una grande
richiesta di Esercizi spirituali, non solo da parte dei cattolici ma anche da
parte di membri di altre fedi e di persone senza affiliazione religiosa. Ci
sono molti uomini e donne in crisi (non solo laici, ma anche sacerdoti,
religiosi e religiose). E non si tratta solo di una crisi di fede, ma anche di
una crisi della propria interiorità ed emotività. E vi è un particolare
desiderio di risanamento interiore mediante il carisma ignaziano e la spiritualità
offerta dalla Compagnia tramite i gesuiti e i laici che si sono formati per
questo.