Haiti – “Viviamo in tempi molto bui”
Questo è il titolo della lettera che il padre Jean Denis Saint Félix, superiore dei gesuiti di Haiti, ha recentemente scritto ai suoi confratelli della Provincia del Canada e a tutti coloro che sono legati alla Compagnia di Gesù nel suo paese. Il territorio di Haiti ha fatto parte della Provincia del Canada francese fin dai tempi di François Duvalier. Dopo un periodo di espulsione dei gesuiti (1964-1986), la Compagnia ha gradualmente riguadagnato il suo posto nel paese; oggi sono più di 50 i gesuiti haitiani. Essi fanno parte della nuova Provincia del Canada, pur considerando la loro eventuale partecipazione a un’entità gesuita caraibica.
I gesuiti di Haiti si trovano al centro delle enormi difficoltà del loro paese. Nella sua lettera, che vuol fare il punto della situazione, Jean Denis Saint Félix descrive l’atmosfera della capitale Port-au-Prince quando decine di migliaia di manifestanti sono scesi per strada il 9 giugno scorso. Vengono richieste le dimissioni del Presidente Jovenel Moïse, accusato di appropriazione indebita. Gli scontri con la polizia sono stati feroci; sono stati sparati gas lacrimogeni, l’indignazione dei manifestanti era al suo apice.
Le scuole sono chiuse, proprio nel periodo degli esami di fine anno. La criminalità è in aumento un po’ ovunque e il caos si sta diffondendo nelle città provinciali di Saint-Marc, Gonaïves, Les Cayes, Jacmel e Cap Haïtien. La stessa Chiesa cattolica ha smesso di sostenere l’attuale governo e il suo presidente, anche se, a livello di diplomazia internazionale, i Paesi cosiddetti “amici” continuano a sostenerli, e questo permette al presidente di rimanere al potere. Il paese sta affrontando la paura e persino la fame; la sicurezza è minacciata ogni giorno.
In questo contesto, la Compagnia di Gesù, ad esempio attraverso le dichiarazioni del CERFAS, il suo centro sociale, continua a promuovere un autentico dialogo nazionale che permetterà di affrontare con coraggio i problemi reali per porre le basi di un nuovo modello di società, coinvolgendo la partecipazione e la responsabilità delle forze vive della nazione.
La lettera del Superiore di Haiti è disponibile in francese o spagnolo, cliccando qui.
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