STEP: Impegnarsi a trovare soluzioni per i problemi ambientali

Solutions to Environmental Problems (STEP - Soluzioni per i problemi ambientali) è il nome di un innovativo programma accademico che stimola l’energia degli studenti riguardo a sfide ambientali che loro stessi individuano e di soluzioni positive che loro stessi creano. Nello STEP gli studenti non solo vengono a conoscenza dei pressanti problemi ambientali di oggigiorno, ma anche delle forme innovative per risolverli. Valga come esempio quanto è successo con lo STEP, ai suoi inizi presso l’Institute for Environmental Sustainability (IES - Istituto per la sostenibilità ambientale) della Loyola University Chicago (LUC). In quell’occasione, lo STEP ha convertito la preoccupazione degli studenti per le emissioni di carbonio in un processo di produzione di biodiesel, gestito dagli studenti stessi, utilizzando residui di olii vegetali raccolti nel campus ed in altre zone di Chicago. Il biodiesel prodotto è, adesso, il carburante utilizzato su tutti gli autobus del nostro campus.

In accordo con lo spirito ignaziano, lo STEP è un programma accademico ideato per passare dall’educazione all’azione e, come tanti progetti animati da questo spirito, lo STEP è cominciato come un lavoro d’inventiva: la LUC immaginò il campus come una scatola che contiene tutto il lavoro che si realizza all’università. Per poter lavorare, sono necessarie certe risorse: energia, cibo, acqua, cancelleria, mobili, computer e una miriade di altre cose; questi sono gli input, ciò che “entra” nella scatola, mentre ciò che ne “esce”, gli output, sono i residui. Nella LUC ci sono tre flussi principali di residui: le emissioni aeriformi, i residui solidi (che vanno alle discariche) e i residui liquidi (che si eliminano per mezzo degli scarichi). Se si riducono tanto gli input quanto gli output, e le risorse contenute nella scatola vengono utilizzate più volte in modo più efficace, la LUC potrà diventare un “cittadino” ecologicamente sostenibile. Ecco il semplice, ma fondamentale, esperimento mentale che è all’origine dello STEP.

Il passo successivo consisteva nel trovare un modo innovativo di porre al centro di questo progetto l’educazione e l’azione degli studenti. E fu così che si pensò che fossero gli studenti ad identificare una sfida ambientale nella LUC e che gli stessi studenti trovassero una soluzione. Chi ha insegnato scienze ambientali sa che i dati sul degrado sono scoraggianti e che le soluzioni sembrano, spesso, irraggiungibili. Gli studenti potrebbero scoraggiarsi, ma il programma STEP dà loro la capacità d’azione: li aiuta ad identificare i problemi ambientali locali e abbordabili, e a costruire soluzioni efficaci. Con l’energia della gioventù anche i piccoli successi sono motivo di speranza; parafrasando Gandhi, gli studenti cominciano a pensare di essere loro stessi il cambiamento che vorrebbero vedere nel mondo.

Identificare e risolvere i problemi ambientali è un processo lungo, può essere difficile che uno studente veda il principio, lo svolgimento e i risultati di un progetto nel corso di uno o due semestri. Per far fronte a questo problema, lo STEP adotta un modello innovativo di educazione ambientale collaborativo fra studenti di corsi diversi. I progetti sono elaborati e sviluppati durante vari semestri; un gruppo di studenti di un corso che identifica e “getta le basi” di un progetto, lo passa ai compagni del semestre successivo; così gli studenti di corsi consecutivi portano a termine il programma durante vari semestri, fino al suo completamento e alla sua incorporazione nel funzionamento della LUC. Questo modello di collaborazione fra corsi permette agli studenti di seguire l’evoluzione del progetto e di apprendere da ciò, anche quando non ne fanno più parte.

Infine, il processo dello STEP offre una sensibilità interdisciplinare agli studenti che lavorano su un problema ambientale. Gli studenti apprendono processi di ricerca e di sviluppo trasversali in varie discipline: scienze naturali, ordine pubblico, comunicazione, economia, etica, scienze sociali e pedagogia. Ispirare la prossima generazione di leader per la risoluzione dei problemi ambientali esige una prospettiva che sia basata sull’esperienza diretta e sui dati, oltre che collaborativa e interdisciplinare.

Lo STEP è una parte integrante dell’educazione ambientale e per l’IES è sempre molto interessante immaginare cosa succederà in seguito. Gli studenti e i professori stanno esplorando l’idea di trasformare gli avanzi di cibo della caffetteria e i residui del giardinaggio del campus in biogas, per limitare l’uso del gas naturale nel campus. In dodici anni abbiamo avuto molte sorprese come questa, man mano che gli studenti hanno “gradualmente” introdotto innovazioni alla ricerca di soluzioni per i problemi ambientali, one STEP at a time (un passo alla volta).

Qui di seguito offriamo alcuni dati sul progetto del biodiesel e su altri due progetti dello STEP:

Biodiesel - gli studenti dello STEP hanno sviluppato un piano commerciale per produrre biodiesel a partire dagli avanzi di olii vegetali della caffetteria del campus. Attualmente, il Searle Biodiesel Labproduce oltre il 20% del combustibile dei minibus del campus, favorendo tanto lo smaltimento dell’olio vegetale, quanto la riduzione dell’uso dei combustibili fossili.

Uncap Loyola (“Stappa Loyola”) - è una campagna biennale che è partita dalla preoccupazione degli studenti dello STEP per le ingiustizie derivate dalla privatizzazione dell’acqua. I risultati sono stati la proibizione della vendita di acqua imbottigliata nel campus e l’installazione di cinquanta distributori di acqua potabile per tutto il campus.

Loyola Farmers Market (Mercato degli agricoltori Loyola) - Concepito e messo in atto dagli studenti dello STEP, il mercato favorisce il consumo di alimenti freschi, a prezzi accessibili e prodotti localmente nel quartiere di Rogers Park di Chicago, sostenendo, contemporaneamente, i piccoli produttori che praticano l’agricoltura sostenibile.

Per maggiori informazioni sullo STEP, vi invitiamo a

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
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L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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