“La leadership discernente”: un progetto speciale della Curia Generalizia e delle Università dei gesuiti
Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione.
In un articolo pubblicato nella newsletter dell’Associazione Internazionale delle Università dei gesuiti, il p. David McCallum SJ spiega gli obiettivi e le speranze del “Programma di leadership discernente”, un servizio a tutta la Chiesa basato sul tesoro della spiritualità ignaziana. Come direttore esecutivo del progetto, scrive:
Quale ruolo può svolgere l’istruzione superiore dei gesuiti nel sostenere l’audace visione di Papa Francesco di una Chiesa missionaria, rivolta verso l’esterno, non solo riformata ma anche trasformata in tutte le sue dimensioni? In questo sogno di Chiesa sinodale, Papa Francesco sfida i privilegi clericali, la burocrazia autocratica, la centralità difensiva e istituzionale che ancora oggi caratterizza gran parte della Chiesa. Al contrario, il Papa chiama la Chiesa alla conversione a livello personale, comunitario e strutturale e chiede un tipo distinto di autorità e di leadership per il futuro.
È stata la chiamata di Papa Francesco e la sua richiesta che la Compagnia di Gesù condividesse il dono del discernimento che ha ispirato la creazione del programma di Leadership Discernente. Si tratta di un progetto speciale dell’Associazione Internazionale delle Università dei gesuiti (IAJU) in collaborazione con l’Ufficio per il Discernimento e la Pianificazione Apostolica della Curia Generalizia dei gesuiti.
La prima edizione del Programma è stata sponsorizzata
dalla Curia Generalizia e offerta come progetto pilota nel 2019 con 30
partecipanti attentamente selezionati. Il programma ha riunito uomini e donne
di più di 20 paesi di tutto il mondo, tra cui personale di vari Dicasteri
Vaticani, Superiori Generali di diversi ordini e congregazioni femminili e
maschili, oltre ad alcuni membri del Consiglio Generale dei gesuiti.
Il Padre Arturo Sosa, in qualità di Superiore Generale, ha poi ufficialmente istituito il programma che continua ad offrire moduli sul tema della Leadership Discernente. Il programma coinvolge attivamente i partecipanti attraverso una serie di pratiche spirituali della fede cattolica e strumenti temporali tratti dalle discipline della gestione d’impresa e dell’economia. Attraverso riflessioni guidate, “conversazioni spirituali” e pratiche di discernimento individuale e condiviso, il programma si basa sull’impegno ad approfondire la fiducia, portando ad un ambiente che favorisce il lavoro di squadra, l’apprendimento tra i pari, e la comunità. Una leadership segnata dal discernimento implica uno stile di vita olistico e, secondo il p. Sosa, permette ai partecipanti “di entrare in comunione nell’unico corpo il cui capo è Cristo”. Questa leadership trasformata è caratterizzata maggiormente dall’ascolto che dalla parola, e si avvicina al processo decisionale come un esercizio creativo e collaborativo al servizio del mondo e soprattutto delle persone più emarginate.
Il programma faciliterà e sosterrà i partecipanti nel
maturare le attitudini, le competenze e le conoscenze necessarie per condurre
in maniera sinodale, vale a dire secondo una maniera di procedere che utilizza
il discernimento ed è orientata al processo, alla collaborazione e alla creatività.
Comprende la comunicazione, la gestione dei conflitti, la strategia, la
gestione del cambiamento, la gestione delle risorse umane. E aiuta a
comprendere e a praticare l’integrazione di queste competenze in un modo che
implica la preghiera come elemento essenziale. Noi crediamo che i leader della
Chiesa, incaricati e investiti del mandato di condurre in questo modo,
trasformeranno la Chiesa nel tempo e costruiranno la comunità ecclesiale
sinodale che Papa Francesco richiede.