Il Padre Generale in Albania: “Uniti nella diversità”
Il Collegio “Atë Pjetër Meshkalla”
Venerdì la giornata è iniziata con la visita al rettore del seminario dom Mark Shtjefni, che ha raccontato il servizio prezioso svolto dalla Compagnia e la formazione di cui lui stesso ha usufruito. Quindi l’accoglienza al Collegio Pjetër Meshkalla di Scutari, 400 alunni, con la direttrice suor Valentina Ndreca e una rappresentanza dei docenti. Una delegazione degli alunni ha quindi accompagnato il Padre Generale a visitare gli ambienti: le classi, i laboratori, la cappella. “La nostra scuola è bella, spaziosa, piena di luce”, sottolinea p. Zef Bisha SJ, Superiore.
“È una scuola fortemente inclusiva”, aggiunge, “che vuole preparare cittadini del mondo. Ma molti emigrano. Siamo di fronte a grandi sfide: come raggiungere le persone a livello pastorale, umano, come accompagnarle attraverso gli Esercizi, insegnanti compresi, quale collaborazione con altre realtà? È stato un momento per consegnare al Padre Generale una maggior conoscenza del nostro Paese.” L’invito quindi di Padre Sosa: riscoprire uno stile sinodale e la collaborazione con i laici, guardando al futuro dell’istituzione scolastica, che chiama ad investire sempre di più sulla loro formazione.
La memoria dei gesuiti martiri
Nel pomeriggio la visita alla prigione in cui sono stati incarcerati, con tanti altri, anche i martiri gesuiti durante il regime comunista. Daniel Dajani - ultimo rettore del Collegio e del Seminario - e Gjon Fausti, fucilati nel 1946, e fratel Gjon Pantalija, morto nel 1947. Un momento di preghiera davanti alla cella in cui sono stati imprigionati e torturati. Poi al cimitero, all’albero in cui sono stati legati e uccisi. “Un momento intenso e profondo”, sottolinea p. Bisha.
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P. Sosa al Collegio Meshkalla. La memoria dei gesuiti martiri
Il centro culturale della Parrocchia del Sacro Cuore
Sabato mattina la visita del Padre Generale alla periferia industriale di Tirana, zona di riferimento pastorale della parrocchia. L’incontro con due famiglie, l’ascolto, la benedizione. Nella comunità “un momento fraterno di condivisione sulla missione in Albania: consolazioni e desolazioni”. Nel pomeriggio l’inaugurazione da parte di p. Arturo Sosa SJ del nuovo centro culturale della Parrocchia del Sacro Cuore a Tirana.
“Un progetto atteso da anni che finalmente si realizza, nato dalla necessità di avere degli ambienti a fianco della chiesa per svolgere meglio le attività pastorali e sociali”, sottolinea p. Zef Bisha, Superiore. Già nel 1939, quando è stata costruita la chiesa, i gesuiti avevano immaginato un centro dove svolgere attività culturali e sociali, non realizzato per l’insorgere della guerra.
Il centro, intitolato a padre Giuseppe Valentini SJ, uno dei maggiori esperti di lingua e di cultura albanese, vuole essere un luogo di incontro tra persone, “favorire il dialogo tra pensiero laico e i valori della tradizione cristiana, la formazione di studenti universitari che abbiano una mentalità aperta e uno spirito critico, la creazione di una comunità parrocchiale più coesa, l’ascolto di quanti hanno bisogno di sostegno materiale, psicologico o siano in cerca di protezione da varie forme di abuso”.
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Tirana: inaugurato il nuovo Centro culturale e la libreria
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