Un gesuita innamorato dei licheni: ecologia contemplativa e Trinità
Di John McCarthy, SJ | Provincia di Canada
[Da “Gesuiti 2024 - La Compagnia di Gesù nel mondo”]
Uno scienziato racconta come si possa considerare ogni creatura come un riflesso del mistero creativo della Trinità.
Come lichenologo (colui che studia i licheni), ho contribuito a descrivere e a dare il nome a nuove specie di licheni. I licheni sono creature a cui si passa accanto ogni giorno ma probabilmente senza mai notarle. Complesso e misterioso, un lichene non è un solo organismo, ma diversi organismi che hanno imparato a convivere tra loro al punto da funzionare come un tutt’uno. Né completamente vegetale, né animale, né fungo, il lichene è una combinazione, una simbiosi vivente tra un’alga e un fungo. Questa relazione è così intima che diamo a ogni lichene un solo nome, anche se è composto da diversi organismi appartenenti a regni vegetali e fungini distinti.
Il desiderio di dare un nome al mondo è antico quanto
l’umanità. Tutti noi distinguiamo e diamo un nome a ciò che ci circonda: gatti,
cani, uccelli, balene, funghi e piante.
Dare un nome è un atto divino. Nel Libro della Genesi, Dio crea le bestie dei campi e gli uccelli del cielo e li porta all’uomo, Adamo, per vedere come li avrebbe chiamati. Secoli dopo, Carl Linnaeus (XVIII secolo), il celebre botanico svedese, avrebbe inventato il sistema di nomenclatura binomiale (con due nomi) utilizzando il latino e il greco. A ogni creatura veniva assegnato un nome di genere e uno di specie, o epiteto. Per esempio, noi esseri umani siamo Homo sapiens, “uomo sapiente o conoscente”.
Immaginate di nascere e di non avere un nome. I nomi ci danno la vita! Nel rito del battesimo cristiano, il celebrante chiede ai genitori: “Che nome date (o avete dato) a vostro figlio?”. Con questo nome siamo battezzati nel nome della Trinità: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Siamo chiamati alla vita dai nostri genitori, poi siamo chiamati alla vita di Cristo e al corpo vivente di Cristo, la Chiesa.
Un nome consente una relazione. L’altro non è più
sconosciuto, ma viene nominato e gli viene dato un posto d’onore. La
reciprocità e l’amore sono resi possibili. Ricordiamo il Cristo risorto con
Maria Maddalena: lei riconosce Gesù solo quando lui pronuncia il suo nome. Il
cuore di Maria, allora, si rianima nell’amore e nel riconoscimento. Mai
pronunciare il nome di nostro Signore invano, ma neanche il nome gli uni degli
altri, se è per questo. I nomi sono potenti al di là della nostra
immaginazione.
Lavorando con altri colleghi in Nord America e in Europa, ho il privilegio di aiutare a dare un nome a nuove specie di licheni. Il lichenologo tedesco Christian Printzen e io abbiamo dato il nome di Biatora Terrae-Novae a un lichene che cresce sulla corteccia degli alberi di conifere e che, ad oggi, è conosciuto solo nella provincia di Terranova, in Canada. Un collega britannico-americano, Alan Fryday, e io abbiamo dato il nome di Hymenelia parva a una specie di lichene che cresce sulla roccia sedimentaria lungo i fiumi della costa di Terranova. E diversi altri taxa lichenici attendono un nome.
Spesso le persone mi chiedono: “A cosa servono i licheni?”. Sebbene i licheni abbiano una loro speciale funzione ecologica e un potenziale farmaceutico e siano usati con successo per tracciare e monitorare l’inquinamento, preferisco sottolineare che i licheni sono “buoni” per la loro stessa esistenza, che, di per sé, dà gloria a Dio, il Creatore. Infatti, la vocazione di tutta la creazione, noi compresi, è quella di dare gloria a Dio.
Nel Credo niceno, professiamo la fede nella Trinità
creatrice: in Dio Padre, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose
visibili e invisibili; in Gesù Cristo, per mezzo del quale tutte le cose sono
state fatte; e nello Spirito Santo, il Signore, datore di vita. Dio si rivela
come Creatore. Tutta la creazione esprime qualcosa dell’amore, della bellezza e
della grazia di Dio, anche i licheni.
Nella Laudato si’, Papa Francesco sottolinea l’importanza di prendersi cura di tutte le forme di vita sul pianeta. Quante specie vivono con noi sulla Terra? Non lo sappiamo. Abbiamo dato un nome a circa 2,13 milioni di specie. Altri milioni esistono senza avere un nome, mentre circa 20.000 licheni ne hanno uno. Nuove specie vengono descritte e viene dato loro un nome in continuazione. Abbiamo ancora molta strada da fare prima di poter sperare di dare un nome a una sola frazione della biodiversità della Terra.
Questa diversità di vita e di forme non è altro che la diversa espressione della sconfinata generosità di Dio. Ogni creatura rivela qualcosa del mistero creativo della Trinità. I nomi delle specie danno parola e significato all’amore espressivo di Dio.
Il Libro della Natura è la scrittura del mondo. La creazione rivela la miriade di dimensioni della bellezza e dell’amore di Dio. Siamo invitati a dare un nome a questi misteri di Dio e a contemplare la loro bellezza unica. La meraviglia e lo stupore ci trascinano più in profondità, fin nel battito del cuore di Dio. Lì, nel cuore del variegato mondo vivente, scopriamo qualcosa della bontà e della bellezza della Trinità creatrice.
Che la nostra unica risposta sia quella di San
Francesco d’Assisi: Laudato si’, mi’
Signore - Lode a te, mio Signore.