Costruire una cultura di protezione

Mentre cerchiamo di proteggerci da un virus che attacca la salute fisica di tante persone, non dobbiamo dimenticare il progetto, nella Chiesa e nella Compagnia, della protezione dei minori e delle persone vulnerabili. Il seguente articolo, preparato dalla Conferenza dei Provinciali dell’Africa e del Madagascar, descrive gli impegni presi a questo proposito nel continente africano.

La Conferenza gesuita dell’Africa e del Madagascar (JCAM) ha lanciato, ad agosto del 2017, un programma di protezione e tutela dei minori e delle persone vulnerabili. L’iniziativa rispondeva direttamente all’appello della 36ª Congregazione Generale sull’importanza, la rilevanza e l’urgenza della tutela dei minori nella Chiesa e nella società. L’obiettivo principale del programma è quello di creare, promuovere e mantenere una cultura coerente per la protezione in tutti i ministeri, le comunità e gli apostolati della Compagnia di Gesù in Africa e Madagascar.

Il compito di rendere tutti i ministeri, le comunità e gli apostolati dei gesuiti sicuri per i bambini e per gli adulti vulnerabili tocca i Superiori Maggiori, i gesuiti e i loro collaboratori. Questo modo di intendere le cose ispira la doppia strategia del programma della JCAM: in primo luogo, offre formazione e addestramento per chi ha una leadership nella Compagnia e per i child protection officers (CPO, agenti per la tutela dei minori) prescelti; in secondo luogo, aumenta le conoscenze tecniche e dota i CPO di mezzi e strumenti utili ai gesuiti e ai loro collaboratori per promuovere conversazioni ed iniziative di protezione all’interno delle Regioni e delle Province.

Finora, il programma ha organizzato una serie di seminari intensivi per la formazione dei Superiori Maggiori, dei CPO, dei direttori delle istituzioni e dei maestri dei novizi; in modo particolare, sono stati inclusi corsi e programmi di formazione sul tema della protezione e della tutela dei minori in tutti i centri di formazione dei gesuiti.

Probabilmente l’iniziativa più ambiziosa, intrapresa sotto l’egida di questo programma, è lo studio realizzato in tutta la Conferenza (indagine di riferimento) per identificare e valutare il livello di conoscenza, percezione, condotta e pratiche relativi alla protezione in ministeri, opere ed apostolati delle Province e delle Regioni dell’Africa e del Madagascar, insieme ai fattori soggiacenti che possono semplificare od ostacolare un ambiente di protezione.

L’indagine è stata condotta dai CPO di ciascuna Provincia/Regione, e hanno incluso un totale di 61 strutture apostoliche, selezionate fra le nove Province, Regioni e centri di formazione che costituiscono la JCAM in 17 Paesi. Fra le strutture selezionate, c’erano scuole, parrocchie, centri sociali, convitti/orfanotrofi ed ospedali ed alcuni apostolati che dipendono direttamente dalla Conferenza. Per due mesi, i CPO hanno realizzato 65 interviste ed “osservazioni partecipanti” in inglese, francese, portoghese, malgascio, swahili e altre lingue locali.

Da questo studio emergono molti elementi relativi alle pratiche, alle conoscenze e agli atteggiamenti relativi alla protezione ed alla tutela dei minori, e affiorano anche lacune politiche e protocollari, pure nella formazione, nell’istruzione e nella sensibilizzazione. Un risultato di spicco di quest’analisi è la necessità di creare un ambiente di sensibilità culturale adeguata al contesto, per coltivare una generazione libera dagli abusi. In sostanza, lo studio ha confermato la necessità cruciale di accrescere in tutti gli ambiti (comunità, ministeri e governo) la formazione, l’educazione e l’istruzione.

Per molte delle persone impegnate nel programma, era solo l’inizio di un lungo processo. Uno dei CPO diceva: “Questi sono i primi passi di un viaggio lunghissimo. Bisogna procedere poco alla volta, pur non essendoci dubbi sull’urgenza. I nostri interventi devono rispondere a necessità concrete e a situazioni reali”. Altri insistevano: “Tanto noi gesuiti quanto i nostri collaboratori dobbiamo prendere sul serio l’appello della 36ª Congregazione Generale di creare una cultura coerente di protezione. È il compito di ogni gesuita e di ogni collaboratore della Conferenza. C’è molto da fare per raggiungere gli obiettivi generali del programma”.

Continuando su questa linea, il programma ora si concentra sulla creazione di iniziative che mirano a raggiungere l’obiettivo di promuovere e sostenere una cultura coerente di protezione, tenendo conto degli utenti finali, o soggetti, dei bisogni rilevati e delle nuove indicazioni. Possiamo dire che queste iniziative, ispirate alle Preferenze apostoliche universali della Compagnia, perseguono “l’adozione di politiche chiare per la prevenzione degli abusi, per la formazione permanente di quanti sono impegnati nella missione e per un serio sforzo per identificare le radici sociali dell’abuso”.

Il Padre Arturo Sosa ha definito la cultura coerente della tutela come “un modo normale, abituale, di vivere, stabilire relazioni e lavorare, in cui coloro che serviamo, specialmente i bambini, si sentano sempre rispettati, sicuri e amati”. È un programma in linea con quello di Papa Francesco, per la creazione di una cultura della protezione: “La Chiesa, come una madre amorevole, ama tutti i suoi figli, ma cura e protegge con un affetto straordinario i più piccoli ed indifesi: è un compito che Cristo stesso ha affidato a tutta la comunità cristiana. La Chiesa ne è cosciente e dedica un’attenzione speciale alla protezione dei bambini e degli adulti vulnerabili”. Nello scenario africano, aspiriamo a riscoprire valori culturali e a costruire, basandoci sulle buone pratiche preesistenti, per creare e consolidare una cultura di attenzione, protezione e tutela. Tale visione è in perfetta sintonia con le Preferenze Apostoliche Universali della Compagnia, con lo scopo di garantire “un ambiente sano per i bambini e i giovani e per creare le condizioni che permettano il pieno sviluppo del loro potenziale come esseri umani”. Il successo della realizzazione di questo programma dipenderà dalla cooperazione continua ed efficace tra gesuiti, collaboratori e partner nella missione.

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
Communications Office
L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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