Giornata Mondiale del Rifugiato 2020: Conoscere per comprendere

Un gruppo di organizzazioni religiose, tra cui il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS), ha rilasciato una dichiarazione in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2020, celebrata sabato 20 giugno. Questo messaggio fa eco a quello di Papa Francesco che invita tutte le persone di buona volontà, in tutto il mondo, a riflettere, a pregare e ad impegnarsi a favore dei rifugiati e degli sfollati, così numerosi nel mondo di oggi.

Come sottolinea il Papa, non è possibile comprendere le difficili situazioni in cui si trovano i rifugiati e i migranti senza preoccuparsi di guardare al contesto che li porta a lasciare le loro case. In questo settore, come in tanti altri, è necessario conoscere per comprendere. È in questo spirito che una parte importante del lavoro di organizzazioni come il JRS, persone che di fatto conoscono non solo le situazioni, ma le persone che sono sfollate o rifugiate, è quella che riguarda l’istruzione. Quando sappiamo meglio quello che succede, quando conosciamo persone che sono dovute andare in esilio, allora possiamo vincere l’indifferenza che costruisce muri e chiude le frontiere.

Papa Francesco ricorda che Gesù stesso, con la sua famiglia, è dovuto fuggire dall’oppressione politica e dalla persecuzione. Secondo lui, si deve mostrare una particolare preoccupazione per i bambini che sono sfollati con la forza, e per le loro famiglie: coloro che sono intrappolati nelle reti del traffico di esseri umani, coloro che fuggono da zone di conflitto o da regioni devastate da disastri naturali e, naturalmente, coloro che fuggono dalle persecuzioni. Francesco ci dice che tutti questi giovani sperano che avremo il coraggio di abbattere i muri della “complicità comoda e muta” che aggrava la loro impotenza e chiede compassione e dedizione.

Nei suoi orientamenti pastorali sugli “sfollati interni”, il Dicastero Vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale dà a tutte le istanze della Chiesa Cattolica i seguenti obiettivi: “Promuovere la cultura dell’incontro in seno alle comunità di accoglienza, generando occasioni di contatti personali con gli sfollati interni, creando gruppi di volontari e fondi specifici per assistere tutte le persone in situazioni di vulnerabilità e assicurando cure e servizi pastorali, sia agli sfollati interni che alle comunità di accoglienza.”

La dichiarazione del JRS e delle altre organizzazioni religiose coinvolte nel campo delle migrazioni va nella stessa direzione. Conferma l’impegno delle organizzazioni ad accompagnare e servire gli sfollati, ma anche a dare loro voce, a promuovere il loro coinvolgimento nella costruzione di società aperte e accoglienti. Il messaggio fa anche riferimento alla particolare situazione che stiamo vivendo nel mondo, quella del COVID-19. Questi migranti, rifugiati e sfollati sono già, in tempi normali, estremamente vulnerabili. Tuttavia, durante la pandemia, molti sono stati esposti a maggiori rischi non potendo ricevere la protezione che le autorità pubbliche devono offrire a tutti coloro che, all’interno del loro territorio, si trovano ad affrontare il coronavirus.

Infine, il messaggio di questa Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati è un appello alla trasformazione, all’apertura degli occhi e dei cuori, all’azione per coinvolgere i richiedenti asilo, a conoscere da vicino i rifugiati e gli sfollati. Il Papa insiste: “Non si tratta di numeri, si tratta di persone! Se le incontriamo, arriveremo a conoscerle. E conoscendo le loro storie, riusciremo a comprendere”.

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
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L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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