Vogliamo davvero camminare insieme a voi verso la pienezza e la guarigione.

Mentre i gesuiti percorrono insieme ad altri il cammino verso Dio, mentre camminiamo con coloro che altri hanno messo da parte, mentre accompagniamo i giovani, mentre collaboriamo nella cura della nostra Casa Comune, siamo sempre invitati a un incontro interculturale. Noi gesuiti non vogliamo ... non abbiamo mai voluto ... vivere in un mondo con un’unica cultura globale e omogenea. Né vogliamo semplicemente vivere fianco a fianco con persone di culture diverse. (...)

Noi gesuiti abbiamo imparato, e continuiamo a imparare, molto da voi sul coraggio e sulla compassione, sul rispetto e sulla resilienza, sulla forza e sulla generosità, sulla rivendicazione che i governi civili difendano i poveri e i vulnerabili invece di opprimerli. Voi ci mostrate cosa significa percorrere “la buona strada rossa”.

Quando ripensiamo alla strada che abbiamo già percorso insieme, troviamo molte ragioni per essere grati. Ho sentito parlare del padre Buechel, che ha studiato la vostra lingua con grande attenzione e ha redatto una grammatica e un dizionario Lakota. Egli ha insegnato a noi gesuiti come ascoltare Dio che ci parla nella lingua Lakota. Ancora più notevole è l’esempio di Alce Nero, un sant’uomo dei Lakota che è ora onorato dai cattolici di tutto il mondo come insegnante e modello di santità. Sono stato anche ispirato dai cambiamenti negli apostolati didattici e pastorali a Red Cloud e a St. Francis negli ultimi decenni, cambiamenti che derivano da un rinnovato apprezzamento della ricchezza della cultura Lakota.

Ma quando guardiamo la strada che abbiamo percorso, vediamo che i gesuiti hanno anche preso delle strade sbagliate, soprattutto quando hanno accettato le oppressive norme didattiche del governo americano che allontanavano i bambini dalle loro famiglie, dalla loro lingua e dalla loro cultura. (...)

A nome della Compagnia di Gesù, chiedo perdono per il modo in cui le missioni e i collegi di St. Francis e dell’Holy Rosary sono stati per decenni complici delle riprovevoli politiche di assimilazione del governo americano, che cercava di sradicare la vostra cultura. Chiedo il vostro perdono per questo e per qualsiasi altro abuso subito da voi o dai vostri antenati.

Voglio anche esprimere il sostegno dei gesuiti al processo di verità e guarigione che è attualmente in corso. Prima ho incontrato alcuni dei Lakota che hanno partecipato a questo processo. Li ringrazio dal profondo del cuore. Vogliamo davvero camminare insieme a voi verso la pienezza e la guarigione.