Caso Rupnik: I gesuiti invitano chiunque abbia subito abusi a contattarli
18 dicembre 2022
“Caso Rupnik: I gesuiti invitano chiunque abbia subito abusi a contattarli”
Dichiarazione di P. Johan Verschueren SJ, Delegato del Padre Generale Arturo Sosa SJ
e Superiore Maggiore per Case e Opere Internazionali di Roma (DIR)
L’attenzione dell'ultima settimana si è concentrata su due indagini riguardanti il ministero di p. Marko Rupnik. Una riguardante il sacramento della riconciliazione di una complice contro il sesto comandamento e un’altra riguardante il comprtamento di p. Rupnik nel contesto della sua relazione con le suore della comunità Loyola nel periodo precedente al 1993. Le informazioni condivise in questi giorni hanno suscitato molte domande. Nella speranza di fare un po’ di chiarezza, riporto sotto una cronologia degli eventi relativi alle due indagini.
La mia principale preoccupazione è per coloro che hanno sofferto; ecco perché invito caldamente chiunque desideri presentare un nuovo reclamo o discutere reclami già presentati a contattarci. Vi assicuro che sarete ascoltati con comprensione ed empatia. Già da qualche mese abbiamo creato un team di persone, donne e uomini, con diverse competenze in varie discipline, per affrontare queste situazioni. Sono disponibili ad ascoltare, sostenere e aiutare. Per contattare questo servizio si può inviare una mail a [email protected] nella lingua preferita tra inglese, sloveno, francese, italiano, spagnolo, olandese e tedesco (vedere più in basso la spiegazione su come funziona il sistema di risposta della DIR alle denunce di vittime e sopravvissuti ad abusi).
Ribadisco quanto detto dal Padre Generale lo scorso mercoledì 14 dicembre:
“Il caso in relazione a P. Marko Rupnik è un buon esempio del molto che dobbiamo ancora imparare, soprattutto sulla sofferenza delle persone. Questo caso, come altri, ci riempie di stupore e di dolore, ci porta a comprendere e a sintonizzarci con la sofferenza delle persone coinvolte nell’una o l’altra forma. Ci pone davanti alla sfida di rispettare questo dolore nel medesimo tempo in cui si avviano, scrupolosamente, i procedimenti esigiti dalle leggi civili o canoniche e si comunica in una forma che non nasconde i fatti, mentre, illuminati dal Vangelo e da altre esperienze umane, si aprono cammini verso la guarigione delle ferite prodotte.”
Concludo assicurandovi che la Compagnia di Gesù, come richiesto dalla Congregazione Generale 36, vuole creare una cultura di safeguarding, della protezione e della cura. Ci proponiamo di promuovere i modi migliori per esercitare il nostro ministero. Cerchiamo di escludere che qualcuno corra il rischio di venire danneggiato o ferito, o di soffrire all’interno dell’esercizio dei nostri ministeri.
Johan Verschueren SJ
Delegato del Superiore Generale per Case e Opere Internazionali di Roma
Originale: inglese
Cronologia delle indagini sulle accuse a p. Marko Rupnik
Assoluzione di una complice nel peccato contro il sesto comandamento
- Ottobre 2018: Accuse di molestie sessuali e di assoluzione di una complice da parte di p. Rupnik nel peccato contro il sesto comandamento vengono ricevute dal delegato per Case e Opere Internazionali di Roma. La Compagnia avvia un’indagine preliminare.
- Maggio 2019: L’indagine ritiene credibili le accuse. Viene inviato un dossier alla CDF.
- Giugno 2019: Misure restrittive cautelari sono imposte da p. Guerrero, all'epoca Delegato della DIR.
- Luglio 2019: La CDF chiede al Padre Generale di istituire un processo amministrativo penale. Il Generale nomina un delegato e due assessori per tale indagine.
- Gennaio 2020: Il delegato e gli assessori (tutti esterni alla Compagnia di Gesù) affermano all’unanimità che c’è stata effettivamente l’assoluzione di una complice.
- Maggio 2020: La CDF dichiara che l’assoluzione di una complice è avvenuta e quindi dichiara che p. Rupnik è in stato di scomunica latae sententiae; la scomunica viene revocata da un decreto della CDF nello stesso mese dopo che p. Rupnik ha ammesso i fatti e chiesto perdono. Sono imposte a p. Rupnik restrizioni amministrative (per un periodo di tre anni) e contestualmente cessa di essere direttore del Centro Aletti.
Accuse riguardanti p. Rupnik da parte di consacrate della Comunità Loyola
- Giugno 2021: La CDF contatta la Curia Generalizia della Compagnia in merito alle accuse riguardanti p. Rupnik da parte di alcune consacrate della Comunità Loyola (segnalate all’interno del processo di Commissariamento della stessa Comunità Loyola).
- Luglio 2021: Il Padre Generale chiede al Delegato della DIR, p. Johan Verschueren, di avviare un’indagine preliminare condotta da una persona esterna alla Compagnia (le restrizioni di maggio 2020 rimangono in essere).
- Gennaio 2022: L’indagine conclude con la costatazione dell’effettiva consistenza delle accuse. I risultati vengono inviati alla CDF con la raccomandazione di istruire un processo penale a carico di p. Rupnik.
- Febbraio 2022: P. Verscheuren, Delegato della DIR, impone nuove restrizioni ministeriali.
- Ottobre 2022: Il DDF dichiara che i fatti segnalati sono da considerarsi prescritti per decorrenza dei termini; non è quindi possibile procedere col processo.
- Le restrizioni al ministero di p. Rupnik rimangono in essere.
- Dicembre 2022: Nuove restrizioni sono imposte a p. Rupnik dal Delegato della DIR.
Nota sul ruolo del Delegato per Case e Opere Internazionali di Roma - Nota esplicativa:
Il Delegato per le Case romane è il superiore maggiore delle seguenti comunità e istituzioni:
• Collegio del Gesù
• Collegio San Roberto Bellarmino
• Centro Aletti
• Università Gregoriana
• Pontificio Istituto Biblico di Roma
• Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme
• Pontificio Istituto Orientale
• Residenza San Pietro Canisio
• Specola Vaticana
• La Civiltà Cattolica
• Collegio Russicum
Roma, 20 dicembre 2022
“Siamo determinati a continuare a migliorare la nostra risposta davanti alle denunce di abusi”
Il delegato di P. Sosa spiega come funziona il sistema di risposta della DIR alle denunce di vittime e sopravvissuti ad abusi
Faccio questa dichiarazione per spiegare come funziona il nostro sistema di risposta alle vittime e a sopravvissuti ad abusi. È stato istituito nel settembre di quest'anno un “Team referente” competente per tutte le comunità e opere internazionali dei gesuiti a Roma che sono sotto la mia guida - che è una guida delegata da padre Sosa.
Quando qualcuno ci contatta tramite l'e-mail dedicata ([email protected]), la richiesta viene immediatamente inoltrata al nostro team di risposta composto da psicologi, guide spirituali ed esperti legali. Una persona designata del team contatta poi il o la denunciante per raccogliere una testimonianza completa. Se i fatti lo giustificano, viene avviata un'indagine preliminare.
In base al caso specifico, il team offre tutto l'aiuto e il sostegno necessari al o alla denunciante e consiglia riguardo alle fasi successive. Se è necessaria una procedura formale contro un gesuita, l'indagine formale si istruisce secondo le procedure del diritto canonico, o di quello civile o penale.
Sicuramente tutti noi dobbiamo ancora impegnarci per trovare i modi migliori per affrontare queste situazioni difficili e per garantire riconoscimento dei fatti, giustizia e un percorso di possibile riparazione (sapendo che questo può comportare un percorso lungo e faticoso). Siamo determinati a migliorare costantemente la nostra risposta a qualsiasi situazione di abuso e a ricevere tutte le denunce in modo aperto ed equo.
P. Johan Verschueren, SJ
Delegato DIR
(originale inglese)