A sostegno della Chiesa in Thailandia: il Xavier Immersion Program
La presenza dei gesuiti in Thailandia è di lunga data. Nei campi profughi con il JRS, da un lato, e con altri progetti nella regione della capitale, Bangkok, dall’altro. Ma è il nord del Paese ad aver attirato la loro attenzione, prima a Chang Mai, dove si trova il centro spirituale Seven Fountains, e ancora più a nord, nella regione di Chiang Rai, al servizio delle comunità che vivono nelle zone montane.
Un
altro articolo di questa serie presenta il progetto educativo Xavier
Learning Community, che offre la possibilità di un convitto per i giovani
indigeni, ai quali è difficile accedere all’istruzione superiore. Nello stesso
campus, negli ultimi cinque anni, la Compagnia di Gesù ha sviluppato un
programma specifico per seminaristi thailandesi e membri di congregazioni
religiose in Thailandia. Si tratta del Xavier Immersion Program. Abbiamo
intervistato il suo direttore accademico, il gesuita Tom Michel, originario
degli Stati Uniti ma membro della Regione della Thailandia.
Padre Tom, cos’è lo “Xavier Immersion Program” per seminaristi?
Lo Xavier Immersion Program (XIP) è un programma della durata di dieci mesi di studi intensivi in inglese destinato a seminaristi e religiosi in formazione. I seminaristi provengono dalla maggior parte delle diocesi della Thailandia. Il programma è aperto anche a giovani religiosi e religiose in formazione. Il programma è cresciuto ogni anno, passando dai sette studenti del 2018 ai 25 di quest’anno.
Le
lezioni si concentrano sugli elementi di base dell’inglese: parlare, ascoltare,
leggere e scrivere. Sono previsti corsi di studi thailandesi, storia della Thailandia
del Nord, studi sul Sud-est asiatico e sull’Asia orientale, religioni mondiali,
Sacre Scritture e liturgia. Tutti i corsi sono tenuti in inglese. Gli
insegnanti provengono da Thailandia, Filippine, Stati Uniti, Malesia e
Indonesia. I corsi formali sono accompagnati da lezioni e attività di
conversazione condotte da volontari provenienti da diversi Paesi.
Attraverso un programma di Messe quotidiane, preghiere, ritiri e direzione spirituale, speriamo che gli studenti possano sentirsi a proprio agio nella preghiera e nel culto in lingua inglese. Gli studenti sono incoraggiati, ma non costretti, a parlare inglese al di fuori della classe.
Perché questo programma è affidato ai gesuiti, visto che è rivolto ai seminaristi diocesani e ai religiosi di altre congregazioni, e non agli scolastici gesuiti?
Lo XIP
non era nella visione originale della Xavier
Learning Community (XLC). La XLC era prevista come un programma
universitario di quattro anni dove gli studenti delle minoranze etniche della Thailandia
potessero conseguire una laurea in inglese. Tuttavia, quando si è saputo che la
XLC operava nella provincia di Chiang Rai, alcuni vescovi hanno chiesto se potessimo
offrire un programma anche per i seminaristi. Quando i primi sette seminaristi
sono tornati al Seminario Nazionale Thailandese, la loro evidente superiorità
in inglese ha incoraggiato altre diocesi e Ordini religiosi ad aderire al
programma.
I gesuiti della XLC sono felici di servire la Chiesa in Thailandia in questo modo. Si tratta anche di un progetto che genera dei guadagni, di cui la XLC ha molto bisogno. Gli studenti delle comunità etniche provengono di solito da famiglie che non possono permettersi di far proseguire gli studi a livello superiore ai loro figli, quindi le tasse scolastiche sono minime. I finanziamenti da parte delle diocesi per lo XIP ci aiuta a raggiungere la sostenibilità.
Più in generale, in che modo la Compagnia di Gesù sostiene la Chiesa cattolica thailandese nella vostra regione?
La
comunità dei gesuiti della XLC sostiene la diocesi di Chiang Rai in diversi
modi. I gesuiti sono responsabili della comunità di lingua inglese della
cattedrale di Chiang Rai: presiedono la Messa settimanale domenicale in
inglese, celebrano i battesimi, ecc. I membri della XLC sono d’aiuto anche
nelle numerose parrocchie dei villaggi e nelle stazioni missionarie per le
comunità etniche. Stiamo anche offrendo servizi pastorali all’orfanotrofio
gestito dalle Suore della Provvidenza a Chiang Saen.
Per concludere, ecco le testimonianze di due partecipanti allo XIP di quest’anno:
Parin Thamphichai (detto Toss, seminarista della diocesi di Bangkok): “Mi piace questa comunità che mi aiuta a migliorare le mie capacità di comunicazione. Prima di tutto per prepararmi a studiare filosofia al Lux Mundi College di Bangkok e poi per occuparmi pastoralmente degli stranieri, soprattutto dei filippini.”
Ann
Areeya Pumcharoen (detta Care, suora
delle Amanti della Croce di Chanthaburi): “Quando sono arrivata, non avevo il
coraggio di parlare. Ora ho la forza di farlo. Sarà importante per il mio lavoro
pastorale essere in grado di parlare non solo ai thailandesi, ma a persone di
molte culture.”
Toss: “Questa esperienza è un’opportunità per imparare non solo la lingua, ma anche gli aspetti sociali della nostra vita, lo sviluppo della persona. È un buon posto per capire la fede di altri popoli, altre tradizioni. In effetti, è un luogo dove posso trovare Dio nelle persone, in molte persone diverse.”
Care: “Quando
condividiamo la fede, mi aiuta a migliorare la mia fede. Impariamo la storia
dell’altro: è una fonte di arricchimento. Studiamo anche la storia del
cristianesimo e ci rendiamo conto che all’inizio della Chiesa era difficile
credere e che stare insieme aiuta a credere.”