Il p. Renzo De Luca, SJ, è un gesuita argentino, attualmente Provinciale del Giappone. All’inizio della sua vita nella Compagnia di Gesù, Jorge Bergoglio era il suo superiore. La sua testimonianza è la riflessione di oggi sui 10 anni di papato di Papa Francesco.

Ho incontrato per la prima volta il nostro Papa Francesco quando sono entrato nella Compagnia in Argentina. Durante i miei quasi 3 anni di permanenza lì, “Padre Jorge” era il mio Rettore e vivevamo nella stessa casa. Fin dall’inizio siamo rimasti tutti stupiti dalla sua creatività e dal suo modo poliedrico di condurci. Poteva tenere una conferenza, cucinare per tutti noi o organizzare molto rapidamente una squadra di soccorso quando un’emergenza colpiva il quartiere. Ricordo il suo grande senso dell’umorismo e il suo acuto uso dell’ironia per trasmettere le lezioni e le massime che voleva che imparassimo.

Anche se all’epoca non era il Provinciale, è stato lui a incoraggiarmi maggiormente a diventare missionario in Giappone. Ricordo che ci disse che alla sua generazione non era stata data la possibilità di diventare missionari e quindi, dal momento che avevamo quest’opportunità, dovevamo vederla come un dono del Signore. Sono felice di aver seguito il suo consiglio.

Nonostante i suoi tanti impegni, si è sempre tenuto in contatto con noi e ci ha incoraggiato nella nostra missione. Siamo rimasti molto sorpresi quando è diventato vescovo, e poi Papa... Francesco. Quando ha visitato il Giappone, ho avuto il privilegio di condividere un po’ di tempo con lui e ho sentito che ha ancora lo stesso spirito di insegnamento che aveva 40 anni fa. Il suo modo di parlare è ancora informale e amichevole, e questo rende facile parlare con lui come con un amico o un familiare. Prego che il Signore continui a benedirlo e a guidarlo.