Contributo speciale di Jesús Gerardo Díaz

Il 26 giugno 2023, a Táchira, terra di gente religiosa, semplice e industriosa, e precisamente nella sede di Loma del Tejar dell’Università Cattolica di Táchira (istituzione sessantenaria), si è svolto un momento eccezionale: la visita canonica del Superiore Generale della Compagnia di Gesù, cosa che non accadeva da 25 anni. Va aggiunto che la persona che ha fatto questa visita è il p. Arturo Sosa, rettore di questa stessa istituzione per un decennio ricco di sfide e di successi. La visita, per celebrare i 100 anni di educazione e di costruzione di un Paese, è stata quindi incorniciata da due parole: gratitudine e amore.

Il primo incontro è stato riservato al personale dell’istituzione, agli operatori, agli amministratori e ai dipendenti. Ogni membro del personale ha avuto l’opportunità di incontrare il sacerdote, l’amico e il compagno di cammino. È stato un momento di ricordo e di gratitudine per tutte le cose buone ricevute in giorni di lavoro comune. Poi, a pranzo, il Padre Generale ha salutato con grande partecipazione i direttori delle opere che si trovano alla frontiera colombiano-venezuelana, integrati nella Rete Apostolica Ignaziana di Frontiera (RAIF).

Questa rete, riunita per l’occasione, è composta da scuole e università, servizi per l’assistenza ai migranti, assistenza spirituale, formazione al lavoro, promozione della cultura della cittadinanza e della pace, oltre che dalla Parrocchia di San Camilo de Lelis. Il Padre Generale ha avuto l’opportunità di ascoltare in prima persona dai suoi protagonisti i processi in corso di sviluppo e le attività che vengono svolte in ogni ambito. Tutto ciò è stato realizzato ponendo l’accento sull’attenzione alle persone più vulnerabili, a coloro che sono stati vittime, nel passato e nel presente, delle ingiuste strutture politiche, economiche e sociali, che hanno reso molto difficile lo sviluppo di una vita dignitosa per gli abitanti di queste terre.

Sempre in quest’occasione, il p. Arturo ha incontrato il settore giovanile, integrato nelle varie équipe apostoliche che svolgono compiti di formazione alla leadership nello stile della Compagnia di Gesù, alla solidarietà e alla ricostruzione del tessuto sociale, per riconciliare le persone con se stesse, con gli altri, con l’ambiente e, quindi, con il Creatore. Egli ha ascoltato le loro esigenze e i loro desideri, e ha anche notato le loro iniziative e il servizio concreto che offrono al meglio delle loro capacità, basato sulla compassione e sull’impegno, per la trasformazione dell’ambiente, per la costruzione di relazioni sane ed eque.

Alla fine del pomeriggio, si è svolto il conferimento e l’investitura del p. Sosa a Dottore Honoris Causa in Giurisprudenza. Mario Moronta, Gran Cancelliere dell’Università, ha ricordato che Arturo Sosa è un uomo dal pensiero profondo, complesso e creativo, orientato al maggior bene comune in ogni situazione. Da parte sua, il Rettore, il p. Javier Yonekura, oltre a esprimere le sue congratulazioni e a sottolineare quanto fosse meritato l’omaggio al p. Arturo, lo ha ringraziato profondamente per tutto il bene fatto in quest’Università e per il bene che fa ovunque, come Superiore Generale, alla ricerca della Giustizia e della Pace. Prendendo la parola, il p. Sosa ha riflettuto sulle frontiere materiali e umane, sulla necessità di agire in esse e a partire da esse, sull’importanza dell’istruzione e sul desiderio di utilizzare il diritto come mezzo per la trasformazione della realtà, generando nuove strutture che permettano di “promuovere, rispettare e difendere una vita umana dignitosa”.

In ogni incontro, il Padre Generale ha incoraggiato, confortato e confermato l’accompagnamento della Compagnia universale alle opere presenti sulla frontiera colombiano-venezuelana. Egli ha espresso la sua profonda gratitudine per la generosa dedizione di tante persone per la realizzazione della missione condivisa, con uno spirito disponibile e la migliore preparazione possibile per affrontare le attuali sfide. Egli ha sottolineato che si tratta di rendere presente l’amore fraterno che, messo in atto, permette di costruire il Regno di giustizia per la maggior gloria di Dio.