Un americano a Beirut – Una testimonianza personale di Michael Petro, SJ

Michael Petro è uno scolastico gesuita di 28 anni che fa parte della Provincia Est degli Stati Uniti (USA East). Nato a Boston, ha frequentato l’università a Providence, Rhode Island, prima di entrare nella Compagnia di Gesù. Qui ci racconta il suo percorso, nel quale individua la chiamata del Signore a impegnarsi nell’apostolato con i migranti.

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Michael Petro, SJ.

Di Michael Petro, SJ

Lo scorso autunno, dopo mesi di discernimento con i miei superiori, ho ricevuto un’e-mail sorprendente. Stavo aspettando il mio incarico di magistero, un periodo di lavoro apostolico nel mezzo della nostra formazione come gesuiti; ed ecco la lettera del mio Provinciale! Sarei andato a Beirut, in Libano, per lavorare con il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) e sviluppare un centro per i lavoratori migranti che arrivano in Libano da tutto il mondo.

Ripercorrendo le tappe che mi hanno portato a questo inatteso magistero, posso vedere la Provvidenza di Dio all’opera, nella coltivazione di capacità, desideri e disposizioni che spero mi rendano adatto a Beirut.

Il mio cammino come gesuita è iniziato a piccoli passi in diversi momenti della mia vita. Nella biblioteca dei miei genitori mi sono appassionato alle storie dei santi gesuiti e ho sentito Dio che mi stimolava attraverso i libri sulla spiritualità ignaziana. I miei studi si sono concentrati sulle risposte della Chiesa alle migrazioni, e i viaggi legati ai miei studi universitari mi hanno messo in contatto con i gesuiti dall’Avana a Washington, a Berlino. Quando sono entrato nella Compagnia nel 2018, speravo che un giorno avrei servito nel JRS.

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Il tempo trascorso in noviziato e nei Primi Studi di filosofia e teologia mi ha invitato a mantenere questo desiderio, approfondendo il mio senso della vocazione gesuita ed esponendomi ad altri apostolati. Dal tempo trascorso con gli anziani all’accompagnamento degli ex-detenuti, i miei apostolati mi hanno fatto conoscere il volto di Dio in luoghi che non mi aspettavo. Tuttavia, continuavo a sentire il desiderio di lavorare con i migranti e i rifugiati. Mi sono innamorato della comunità di lingua spagnola della parrocchia Sagrado Corazón di Richmond, in Virginia, ho insegnato ai rifugiati di Syracuse, a New York, e ho lavorato al confine tra Stati Uniti e Messico con la Kino Border Initiative. Il mio viaggio mi ha portato a Beirut lo scorso autunno, dove ho approfondito l’arabo e il francese nell’ambito dei miei Primi Studi.

Lì ho fatto volontariato con una comunità di lavoratori migranti provenienti dalle Filippine, dallo Sri Lanka, dal Sudan del Sud e da molte altre parti dell’Africa e dell’Asia meridionale che chiamano casa la nostra parrocchia. Vengono in Libano per motivi diversi: come lavoratori domestici, come rifugiati e in viaggio verso altri luoghi. Molti affrontano grandi difficoltà: condizioni di lavoro difficili, razzismo e persino gravi abusi. Attraverso il centro per migranti africani e asiatici (African Asian Migrant Center), la nostra chiesa accoglie i migranti per i pasti e le messe, offre spazi per la comunità e le celebrazioni e aiuta a soddisfare le necessità di base. Anche se ho fatto volontariato lì lo scorso autunno, il mio incarico di magistero mi vedrà impegnato in un ruolo diverso. Con i leader della comunità, contribuirò a ideare nuovi programmi, a collegare le risorse della rete dei gesuiti con la comunità dei migranti e a difendere i lavoratori migranti della regione. Inizieremo con l’ascolto; riuniremo la comunità per trovare i punti di maggiore grazia e di più profonda sofferenza, sperando di discernere la voce dello Spirito.

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Per me, lavorare con i migranti è una fonte di gioia e un’occasione per usare molti dei miei doni, comprese le mie competenze linguistiche. Dal lavoro attraverso le culture alla mia formazione in scienze sociali, il lavoro con i migranti e i rifugiati mi permette di portare tutto me stesso in una realtà umana impegnativa, ma anche benedetta. Per i gesuiti c’è qualcosa di quasi naturale nell’accompagnare i migranti. Sotto il patrocinio di Nostra Signora del Cammino, ci troviamo spesso in movimento, chiedendo la grazia di essere a casa ovunque ci troviamo.

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
Communications Office
L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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