La nostra casa comune – È troppo tardi?
Il Consiglio allargato del Padre Generale prende sul serio la crisi ecologica
Inizio giugno: il Padre Generale convoca il suo Consiglio Allargato come ogni anno. Nella settimana dal 3 al 7 giugno, l’attenzione si focalizza sul seguente tema: “Capire e valutare l’impegno della Compagnia nei confronti della 4ª Preferenza Apostolica Universale; discernere anche le opportunità di adottare misure specifiche a livello universale”. Va ricordato che la 4ª Preferenza sottolinea il nostro impegno a prenderci cura, insieme ad altri, della nostra casa comune.
Come in tutte le riunioni del Consiglio Allargato, il tono è caratterizzato da un’atmosfera di preghiera e di scambi basati sul metodo della conversazione spirituale. Per avviare la riflessione sul tema dell’ecologia, il Consiglio accoglie il salesiano don Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore della sezione Ecologia e Creazione del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il Segretariato per la Giustizia Sociale e l’Ecologia è ovviamente coinvolto. Vi sono due momenti di natura spirituale: uno è proposto da James Hanvey, Segretario per il Servizio della Fede, mentre l’altro consiste in un’esperienza di contemplazione della natura guidata da Johan Verschueren, Delegato del Padre Generale per le Case Romane... scelto in quanto specialista in scienze botaniche.
Data l’importanza del tema per le giovani generazioni, tra i relatori si annoverano quattro scolastici provenienti da diverse parti del mondo. Ecco alcune delle loro riflessioni.
Brent Gordon, SJ
Fratello, Provincia UCS, in servizio presso l’ARSI (Archivum Romanum), Roma
“Per me la conversione ecologica è un equilibrio tra la conversione interiore e personale, da un lato, e il cambiamento comunitario e istituzionale, dall’altro. Trovare questo equilibrio non è facile. Il mio messaggio principale al Padre Generale e ai suoi Consiglieri è che questo equilibrio si trovi all’interno delle nostre comunità gesuite, tra gesuiti di tutte le età e fasi della vita. Mentre spesso ci sentiamo a nostro agio nell’immaginare e attuare programmi e iniziative per e con gli altri, la vera conversione ecologica deve iniziare all’interno di noi come corpo della Compagnia.”
Gleison Pereira, SJ
Studente di Magistero, Provincia BRA
“Sono un gesuita brasiliano e durante il mio periodo di magistero collaboro con il Servizio dei Gesuiti per i Migranti e i Rifugiati (SJMR) nella regione amazzonica brasiliana. Sono pieno di speranza quando contemplo il cammino che stiamo facendo come Compagnia di Gesù verso una conversione ecologica. Credo che possiamo impegnarci più a fondo permettendo ai richiami della nostra casa comune di cambiare le nostre abitudini di consumo e le nostre strutture comunitarie per uno stile di vita più sostenibile.”
Pál Füszfás, SJ
Scolastico che sta facendo i Primi Studi, Provincia HUN
“Un tempo l’uomo viveva in maggiore armonia con l’ambiente, semplicemente perché non aveva la possibilità di vivere in un altro modo. Da pochi secoli l’umanità è capace di distruggere la natura. E questo risulta in un disastro ambientale. Io però credo che con questa opportunità Dio ci insegni a gestire una libertà maggiore. Il nostro compito non è più accettare i limiti che incontriamo ma, per amore, porre dei limiti a noi stessi e rispettarli come fa Dio stesso.”
Boris Foka Wadem, SJ
Studente di Magistero, Provincia AOC
“Il mio percorso nel campo della cura della nostra casa comune è iniziato prima di entrare nella Compagnia e della pubblicazione della Laudato si’. Tuttavia, l’Enciclica mi ha permesso di integrare la spiritualità nella mia riflessione e nel mio impegno per l’ecologia. Una volta nella Compagnia, ho assistito sia a una collaborazione inconsapevole con la 4ª Preferenza, sia a una totale ignoranza nella pratica. Sapendo che la Compagnia ha avviato questa riflessione trent’anni fa, vorrei suggerire ai membri del Consiglio alcuni modi per superare la resistenza alla sua attuazione: garantire motivazioni forti, trovare il giusto equilibrio tra regole e visione e fornire informazioni sulla realtà della crisi.”
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