La comunicazione al servizio della Compagnia, ovunque nel mondo
Ce l’abbiamo fatta! Per la prima volta in tre anni, siamo riusciti a riunire i delegati per la comunicazione delle sei Conferenze della Compagnia per una settimana di sessioni intense. Tiffany (CPAL), Mike (JCCU), Anastasia (JCAM), Ria (JCAP), Rafael (JCEP) e il “nuovo arrivato” Vernard (JCSA) erano tutti presenti. Gli ostacoli degli ultimi anni, come la pandemia e i problemi dei visti, sono stati superati.
Gli
obiettivi della settimana erano numerosi. Naturalmente, è stata l’occasione per
conoscere i progetti, recenti e futuri, di ciascuna Conferenza, riguardo alla comunicazione
ma, in seguito a un sondaggio tra i delegati, l’incontro ha avuto due aspetti davvero
nuovi. In primo luogo, è stata l’occasione per approfondire la formula del “reportage
fotografico” (in inglese si usano le espressioni “photo essay” e “photo-story”),
non solo per capire cosa rende un reportage fotografico un mezzo forte e
rilevante, ma soprattutto per prepararne uno, in concreto, che possa essere
utilizzato una volta di ritorno alla propria Conferenza.
La seconda novità consisteva nell’offrire materiale per questo esercizio pratico. Visite a siti legati, in un modo o nell’altro, alla storia ignaziana a Roma. Specificamente alla chiesa del Gesù, alla Basilica di San Paolo fuori le Mura e a diversi luoghi interessanti all’interno della Curia Generalizia.
Mezza giornata
è stata dedicata a una visita al Dicastero per la Comunicazione del Vaticano,
con un’ora di conversazione molto interessante con il Prefetto, Paolo Ruffini,
un laico. Poi è stato effettuato un giro completo dell’edificio in cui vengono
prodotti i programmi radiofonici, televisivi e di altri media del Dicastero.
Tutto ciò è stato fatto per permettere ai delegati, i quali vivono
geograficamente lontani da Roma, di sentirsi più vicini ai comunicatori della
Chiesa, la cui missione centrale è far conoscere il messaggio e il pensiero di
Papa Francesco. Abbiamo anche compreso che la comunicazione del Vaticano non si
occupa solo degli affari “interni” della Chiesa, ma anche delle preoccupazioni
degli uomini e delle donne di tutto il mondo, in particolare dei poveri e di
coloro che soffrono, leggendo l’attualità da un punto di vista evangelico.
I delegati si sono lasciati trasportare nell’universo siderale... durante una visita molto istruttiva all’Osservatorio del Vaticano, a Castel Gandolfo, dove i gesuiti dirigono ogni tipo di attività nell’ambito dell’astronomia, dal 1891. L’escursione, grazie alle spiegazioni accessibili, ma anche molto ricche, di due gesuiti dell’équipe, Richard D’Souza e Robert Macke, ha permesso di comprendere l’importanza del lavoro scientifico per la Chiesa Cattolica, e come i gesuiti possano apportare un contributo specifico a questa missione.
Un ultimo aspetto del programma che merita di essere menzionato è che i delegati sono stati invitati dal Padre Generale a dargli lumi sui modi migliori per far conoscere, propagare e integrare gli elementi chiave del prossimo importante documento che il p. Arturo Sosa sta preparando. Si tratta del “De Statu Societatis” (lo Stato della Compagnia), un testo che farà eco alle consultazioni che si sono svolte negli ultimi due anni in tutte le Province e Regioni della Compagnia, e che ha catturato l’attenzione della recente Congregazione dei Procuratori tenutasi a Loyola, in Spagna.
Per
Vernard, Rafael, Ria, Anastasia, Mike e Tiffany, una settimana indimenticabile
nella Città Eterna!