Formando la prossima generazione di appassionati di media

Di Maria Divij SJ

Nel 2019, quando ero scolastico (gesuita in formazione) al juniorato e stavo partecipando a un seminario sul “Contributo dei gesuiti all’istruzione superiore in India”, presso il St. Xavier’s College di Mumbai, uno dei redattori di una rispettata rivista dei gesuiti espresse il suo dispiacere per il fatto che le Preferenze Apostoliche Universali (PAU) avessero completamente trascurato il tema della comunicazione mediatica, e sollevò la questione del perché questo non fosse stato oggetto di un decreto. Tale quesito mi accompagna ancora oggi, e questo corso pratico di formazione sui media mi ha aiutato ad approfondire la ricerca di una risposta a questa domanda.

Tre parole - narrazione, liberazione e cameratismo - sintetizzano il corso pratico di formazione sui media, di quattro giorni, organizzato per dieci scolastici del De Nobili College (DNC) di Pune. Organizzato dall’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia e dalla JCSA (Conferenza dei gesuiti dell’Asia meridionale), l’evento è stato guidato da due padri gesuiti, il vivace e perspicace Vivian Richard, dell’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia di Roma, e un allegro confratello più grande, Vernard Antony, coordinatore della comunicazione della JCSA. Questa esperienza coinvolgente mirava a fornirci le competenze essenziali sulla comunicazione mediatica.

“Un racconto è come l’acqua, l’aria e l’ossigeno, e i narratori mantengono viva la storia”, ha detto il regista Sivakumar Mohanan mentre ci parlava dell’arte della narrazione nel cinema.

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Le fondamenta del corso di formazione si basano sulla consapevolezza che la narrazione gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione. Sia Gesù Cristo che Sant’Ignazio di Loyola sono grandi narratori, non c’è dubbio, perché le loro storie continuano a ispirarci e ad affascinarci attraverso le generazioni. Ma quando raccontiamo questa storia, dobbiamo essere efficaci nel catturare l’immaginazione delle persone. L’immaginazione del mondo attuale ruota fortemente intorno a una percezione, quella dell’occhio, che apre la strada alle immagini.

Uno dei momenti salienti del corso è stata la conversazione con il regista Sivakumar Mohanan, che ha sottolineato il profondo impatto del racconto e della narrazione sull’arte cinematografica. Le sue parole sono risuonate profondamente quando il regista ha condiviso il potere trasformativo di una storia ben raccontata, accentuando l’importanza di coinvolgere e catturare gli spettatori attraverso l’arte visiva.

Che fare con le nostre nuove conoscenze? Metterle in pratica.

Uno degli aspetti più arricchenti del corso pratico di formazione è stata l’opportunità di applicare le nostre nuove conoscenze creando saggi fotografici su argomenti diversi. Queste presentazioni creative hanno messo in luce le prospettive uniche di ciascuno di noi, evidenziando ulteriormente il potere della narrazione visiva. Inoltre, abbiamo collaborato in due gruppi per produrre documentari su “Digital Living” (La vita digitale) e “Ignatian Spirituality in Indian Context” (La spiritualità ignaziana nel contesto indiano). Questi progetti non solo hanno messo alla prova le nostre capacità tecniche, ma ci hanno anche incoraggiato a immergerci in narrazioni significative che risuonano con le questioni contemporanee.

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Il momento culminante del corso è stato il discorso stimolante del p. John Dardis, Consigliere Generale per il Discernimento e la Pianificazione Apostolica e Direttore dell’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia. Egli ci ha illuminato, come un fratello maggiore, sulla sfida di entrare in un panorama mediatico già contaminato e imprigionato da ideologie propagandistiche. Egli ha sottolineato che, in quanto gesuiti, il nostro ruolo unico nei media è di liberazione, esortandoci così a navigare tra le complessità e a contribuire alla creazione di contenuti mediatici che siano in linea con i valori e i principi dei gesuiti.

Il corso di formazione di quattro giorni è stata un’esperienza trasformativa e arricchente. Il passaggio dall’iniziale apprensione alla sicurezza nel maneggiare telecamere e applicazioni per la creazione di media ha segnato una trasformazione personale per me. Questo corso non solo mi ha fornito competenze pratiche, ma mi ha anche consentito di approfondire maggiormente la mia comprensione del profondo impatto che la narrazione può avere sull’orizzonte mediatico. Sotto la guida fraterna di esperti guru dei media, i padri Vivian e Vernard, le conversazioni e i progetti di collaborazione hanno lasciato un segno indelebile nel mio percorso per diventare un narratore coscienzioso in un mondo che respira i media.

Quando rifletto su questa esperienza, sono pieno di gratitudine per l’opportunità che mi è stata data di esplorare il vasto e dinamico mondo dei media. Questa esperienza di acquisizione di nuove competenze e conoscenze ha alimentato la mia passione per i media. La consapevolezza che si tratta di un potenziale strumento di comunicazione efficace non solo è liberatoria, ma fa risuonare in me le parole di Antonio Machado, un celebre poeta spagnolo: “Viaggiatore, non c’è sentiero, il sentiero si fa mentre cammini”.

Guarda i due video documentari “Digital Living” e “Ignatian Spirituality in Indian Context”.

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
Communications Office
L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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