Il cristianesimo sociale in Québec ispirato da quarant’anni dal “Centre justice et foi”

Di Élisabeth Garant

Negli anni ’80, con la scomparsa delle attività promosse dall’Istituto Sociale Popolare (già Scuola Sociale Popolare, fondata nel 1911), un gruppo di gesuiti lanciava un nuovo progetto per un centro di studi, ricerche ed analisi sociale, strettamente legato alla rivista Relations (fondata nel 1941), con una biblioteca (aperta nel 1945 con lo scopo di essere un centro di documentazione sulle questioni sociali) e con dibattiti pubblici chiamati Soirées Relations. Ecco come nacque, nel 1983, il Centre justice et foi (CJF - Centro di giustizia e fede).

Dal 1985, cominciò a svilupparsi una nuova serie di attività dedicate alle questioni dell’immigrazione e del pluralismo, frutto del discernimento profetico dei fondatori del Centro Sociale. Questo settore del CJF, conosciuto al giorno d’oggi come Vivre ensemble, è uno strumento d’analisi unico per accompagnare la Chiesa e la società del Québec nell’affrontare certe prove come l’ospitalità e la crescente diversità culturale e religiosa.

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Un luogo d’incontro in cui riflettere, impegnarsi e celebrare

Una delle caratteristiche che fanno del CJF un luogo così originale è quella di essere stato, sin dalla sua creazione, un luogo intermedio di riflessione ed impegno sociale, che consente l’incontro e lo scambio del sapere accademico e comunitario. Da oltre trentacinque anni, sono stati organizzati oltre trecento dibattiti pubblici (Soirées Relations), a Montreal, come in altre zone della provincia del Québec; senza contare la quarantina di seminari, circoli di lettura, sessioni estive, giornate di studio e colloqui ai quali hanno partecipato persone di diversi settori della società per dibattere insieme su questioni fondamentali.

El CJF è diventato un agente originale e rispettato sulla scena sociale ed ecclesiastica, grazie alle posizioni che ha difeso ed alle sue attività pubbliche. In un’epoca nella quale esistono sempre meno spazi che appoggino la tutela e lo sviluppo di una società e di una Chiesa solidali, l’équipe del CJF continua a favorire dibattiti cittadini, ai quali tutti si sentano invitati, al di là delle proprie fedi o convinzioni personali, a mettersi all’opera in nome della giustizia, del bene comune e della dignità umana, Il CJF è portatore di una riflessione originale su argomenti religiosi e sulla trascendenza in un contesto secolare, temi su cui pochi organismi in Québec riescono a farsi ascoltare.

Il CFJ raggruppa anche cristiani socialmente impegnati, per momenti di riflessione o di celebrazione. È un luogo d’incontro tra credenti di diverse tradizioni religiose e anima, da tre anni a questa parte, il gruppo Maria’M: un dialogo femminista tra cristiane e musulmane, un progetto assolutamente nuovo.

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Alcuni contributi significativi alla società del Québec

Sin dalla sua fondazione, il CJF è stato un agente fondamentale nei numerosi dibattiti della società del Québec; i suoi contributi sono stati di rilievo per dare impulso all’evoluzione delle politiche pubbliche e delle mentalità. Lo testimoniano i due esempi seguenti.

Trent’anni fa, la rivista Relations denunciava l’impoverimento del Québec ed il crescente divario fra le sue aree, in un articolo di forte impatto intitolato Le Québec cassé en deux (“Il Québec spaccato”); dopo la sua pubblicazione, il CJF organizzò una visita per tutta la provincia per mobilitare numerose organizzazioni oltre che singoli cittadini con l’intenzione di denunciare una situazione che era diventata inaccettabile. L’iniziativa obbligò il governo a pubblicare informazioni sulle disuguaglianze regionali e riuscì a fare in modo che vari responsabili politici prendessero sul serio alcune rivendicazioni popolari.

A marzo del 2013, Vivre ensemble propose una giornata di studio sull’islamofobia, un fenomeno totalmente assente dai dibattiti pubblici in Québec, nonostante fosse stato denunciato e documentato a livello internazionale. L’équipe del CJF analizzò dettagliatamente come avesse potuto sorgere nel nostro ambiente. L’organizzazione di un reportage fotografico intitolato QuébecoisEs, musulmanEs… et aprés? (“Quebechesi, musulmani… e poi?”) e la creazione di una guida pedagogica furono i mezzi utilizzati per denunciare i meccanismi di esclusione operanti e per uscire dai falsi stereotipi che alimentano l’islamofobia. Questo materiale pedagogico è stato utilizzato in più di sessanta circoli diversi, durante conferenze ed attività di sensibilizzazione per meglio comprendere l’Islam nel Québec.

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Lavoro in rete e collaborazione

Il CJF collabora con diversi comitati, coalizioni e reti solidali, e ha rapporti con organismi di base che lavorano per obiettivi simili ai suoi. Ai membri dell’équipe si propone di fare conferenze, ciascuno a seconda delle proprie specializzazioni, durante incontri organizzati da altri enti.

La collaborazione di tutti i membri che compongono il CJF e di esperti esterni è proprio quello che arricchisce le riflessioni e le azioni, rendendole più pertinenti ed adeguate alle aspirazioni degli interessati. In seno a queste azioni solidali, il loro lavoro di promozione si rende più efficace e permette la creazione d’insieme di un equilibrio di forze capace di ottenere un cambio nelle mentalità e nelle politiche.

[Articolo della pubblicazione "Gesuiti - La Compagnia di Gesù nel mondo - 2020", di Élisabeth Garant]

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
Communications Office
L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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