“Non un solo morto in più!” – Dichiarazione dei gesuiti del Perù
In Perù, tra le forti tensioni politiche che hanno visto il presidente Pedro Castillo imprigionato dopo aver tentato di sciogliere il parlamento, le proteste sono diventate violente in diverse parti del Paese. A partire da domenica 15 gennaio, 49 persone hanno perso la vita negli scontri con le forze dell’ordine. La Provincia dei gesuiti del Perù ha rilasciato la seguente dichiarazione. Le foto sono una gentile concessione dell’arcidiocesi di Lima, dove domenica l’arcivescovo Carlos Castillo ha presieduto una messa in memoria delle vittime.
Dichiarazione dei gesuiti del Perù
12 gennaio 2023
I gesuiti del Perù, insieme a tutte le nostre opere apostoliche, incluse le istituzioni educative, pastorali e sociali, esprimono il nostro rifiuto dell’uso sproporzionato della violenza da parte dello Stato nel contenimento delle proteste sorte di recente in varie parti del Paese.
Chiediamo a coloro che approfittano delle attuali circostanze per commettere crimini o cercare di imporre interessi violenti di non delegittimare con le loro azioni il diritto costituzionale alla protesta pacifica che protegge tutti i peruviani.
Chiediamo inoltre, in maniera particolare, a tutte le nostre autorità di prendere decisioni volte a trovare una soluzione consensuale alla crisi, e di mettere sempre al primo posto il rispetto per la vita, dono supremo di Dio secondo le nostre convinzioni cristiane.
“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt. 5, 9).