L’interesse di sant’Ignazio per l’Africa – Africa subsahariana

Una serie di post preparati dall'ARSI (l'Archivio della Compagnia di Gesù a Roma) in preparazione all'Anno Ignaziano.

Di Festo Mkenda, SJ - Storico

5. L'influenza di sant'Ignazio nell'Africa subsahariana nel XVII secolo

La cacciata dei gesuiti dal Regno del Congo nel 1555 non pose fine alla loro presenza nell'Africa subsahariana. Gli sforzi di sant'Ignazio per l'Etiopia cominciavano a dare i primi timidi frutti. Infatti, nel 1557, un anno dopo la morte del santo, i gesuiti avevano già fondato lì una missione. Tre anni dopo, nel 1560, tre gesuiti entrarono in quelle regioni che oggi corrispondono al Mozambico e allo Zimbabwe. Altri quattro, invece, raggiunsero Luanda in Angola, che si trovava sul confine meridionale del Regno del Congo.

L’impegno dei gesuiti in Mozambico-Zimbabwe ebbe vita breve e terminò con il martirio del suo superiore, il p. Gonçalo da Silveira (1526-1561), alla corte del Monomotapa. Prima di intraprendere la missione nell'Africa sud-orientale, Silveira era stato provinciale di Goa, incarico affidatogli proprio da Sant'Ignazio. Forse a causa di questo legame, l’iconografia del primo e più popolare martire gesuita dell'Africa lo rappresenta come missionario inviato in Africa direttamente dal fondatore della Compagnia. Tale rappresentazione appare un po' esagerata, ma non è priva di valore perché le missioni dei gesuiti nell’Africa orientale furono sempre sotto la giurisdizione della Provincia di Goa.

Dopo l’iniziale fallimento in Mozambico e Zimbabwe, la missione nell’Africa sud-orientale riprese nel 1610 e durò fino al 1759, anno in cui i gesuiti furono espulsi dal Portogallo e dalle sue colonie. Allo stesso modo, a causa del protrarsi delle guerre portoghesi di conquista nell’Africa sud-occidentale, i gesuiti riuscirono a fondare alcune importanti missioni in Angola soltanto a partire dalla prima metà del XVII secolo. Tuttavia, una volta stabilite, le missioni si svilupparono enormemente. Luanda, situata sulla costa atlantica, era il centro principale. Da lì i gesuiti si spinsero all'interno dell'Angola per assistere le popolazioni africane. Nel 1624 Mateus Cardoso (1584-1625) tradusse la Cartilla de la Sagrada Doctrina in Kikongo e nel 1642 il gesuita António do Couto (morto nel 1666), angolano di nascita, pubblicò un altro catechismo in latino, portoghese e kimbundu.

I gesuiti in Angola anticiparono la canonizzazione di sant'Ignazio del 1622 in diversi modi. Il celebre Colégio de Jesus (Collegio di Gesù) di Luanda fu inaugurato proprio in quell'anno. La scuola continuò la sua attività educativa rivolta agli studenti di origine portoghese e africana fino alla soppressione della Compagnia in tutto l’impero portoghese. Adiacente al collegio esisteva una grande residenza gesuita e una magnifica chiesa in stile barocco che fu progettata sul modello della chiesa del Gesù di Roma. Chiamata Igreja de Jesus (la Chiesa di Gesù), quando fu portata a termine, venne considerata la più alta struttura in calcestruzzo dell'emisfero meridionale.

La costruzione della Igreja de Jesus, iniziata nel 1612, durò venticinque anni. Anche prima di essere completata, la chiesa fu utilizzata per alcuni eventi speciali tra cui la beatificazione di Francesco Saverio nel 1619 e soprattutto le solenni celebrazioni per le canonizzazioni di Sant'Ignazio e San Francesco Saverio il 12 marzo 1622. Con certezzasi trattò dell'unico luogo in Africa in cui la canonizzazione del fondatore dei gesuiti fu celebrata con grande sfarzo.

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Fig. 5.1. Sant'Ignazio di Loyola che invia il p. Gonçalo da Silveira in Africa orientale, consacrata alla Madonna.

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Fig. 5.2. Il frontespizio del catechismo trilingue di António do Couto.

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Fig. 5.3. Una pagina del catechismo trilingue di António do Couto, con il Kimbundu al centro segnato come "Angol".

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Fig. 5.4. La facciata della Igreja de Jesus e la casa dei gesuiti a Luanda.

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Fig. 5.5. Un francobollo postale portoghese del 1963 con una foto dell'ex Igreja de Jesus.

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Pubblicato da Communications Office - Editor in Curia Generalizia
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L’Ufficio Comunicazione della Curia Generalizia pubblica notizie di interesse internazionale sul governo centrale della Compagnia di Gesù e sugli impegni dei gesuiti e dei loro partner. È anche responsabile delle relazioni con i media.

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