CERAP sociale. “Il futuro portatore di speranza” per dei giovani africani
Esso-Molla
Marcel Tchabounono | Direttore ad interim dell’ASMU, Provincia dell’Africa
Occidentale
[Da “Gesuiti 2023 - La Compagnia di Gesù nel mondo”]
I frutti del Centre de Recherche et d’Action pour la Paix (CERAP – Centro di Ricerca e Azione per la Pace) attraverso la formazione professionale offerta ai giovani.
È la mattina del 24 febbraio 2022 ad Abidjan, la capitale ivoriana. Nel giardino del Centre de Recherche et d’Action pour la Paix (CERAP) si sentono rumore ed applausi. I giovani gridano di gioia. Sui volti dei loro genitori, si può vedere sia la soddisfazione che la speranza di un domani migliore per i loro figli. I formatori di questi giovani gioiosi esprimono gratitudine, e gli invitati condividono la gioia dell’occasione. È la cerimonia di consegna dei diplomi e degli equipaggiamenti ai giovani che hanno appena completato tre anni di apprendistato professionale.
Vediamo quindi la ventiquattrenne Ester sfilare sul podio della cerimonia indossando con orgoglio un vestito fatto da lei stessa. Il suo viso mostra chiaramente la gioia che trabocca dal suo cuore. Ma ci sono voluti molto coraggio e abnegazione per arrivare a questo punto, per formarsi in una sartoria e allo stesso tempo seguire corsi aggiuntivi di alfabetizzazione, formazione umana e formazione manageriale; per essere seguita da un tutor che la incontrava ogni settimana per tutta la durata della sua formazione. Per Ester quel giorno, come cantano ad Abidjan, “l’olio del villaggio è diventato cherosene”: d’ora in poi, lontano dalle voci discordanti che la tenevano prigioniera della povertà e della fatalità, può vedere la sua vita di oggi come una benedizione. Oggi più che mai, Ester è una dei tanti giovani (ragazzi e ragazze) dai 14 ai 25 anni che non vanno a scuola o che hanno abbandonato gli studi nella capitale ivoriana e ai quali, dal 1985, l’Action Sociale en Milieu Urbain (ASMU), un dipartimento del Polo Sociale del CERAP, offre l’opportunità di crearsi un futuro di speranza attraverso la formazione professionale.
L’intuizione di questo impegno dell’ASMU, diremmo
oggi, di “camminare accanto ai poveri, alle persone ferite nella loro dignità,
agli esclusi e a coloro che la società considera senza valore, in una missione
di riconciliazione e di giustizia”, viene dall’opzione preferenziale per i
poveri, cara alla Chiesa, e caratteristica della identità-missione della
Compagnia di Gesù. Per i gesuiti, si tratta di collaborare alla missione di
Cristo che è venuto a stabilire un mondo in cui la fede e la giustizia sono
valori che guidano ogni azione. Si tratta infatti di promuovere la dignità
della persona umana riducendo le ragioni dell’esclusione economica e sociale
dei giovani svantaggiati più vulnerabili.
Come funziona?
In questa prospettiva, ogni giovane che richiede una formazione professionale passa attraverso un processo di motivazione per chiarire e confermare il suo orientamento professionale; e a questo segue la formazione nella professione scelta. Questa formazione è fatta in parallelo con l’alfabetizzazione e la formazione umana, l’eco-cittadinanza e la formazione manageriale.
Alcune testimonianze
Le testimonianze dei giovani sono molto toccanti. L’alfabetizzazione ha cambiato le prospettive di Rachel, ora sarta, che non sapeva né leggere né scrivere. La formazione impartita ha un grande impatto sulla vita dei giovani che vengono istruiti. In un’intervista, Audrey dice: “Prima non facevo niente, ora sono una parrucchiera. Ciò che mi ha più segnata è stata la giornata dell’eco-cittadinanza! Non riesco più a buttare niente per terra, nemmeno un pezzetto di qualcosa. Mi ha davvero colpita.” Junior è ora un tappezziere. Prima viveva nell’ozio, occupato a non fare nulla. Racconta: “Il cambiamento è enorme! Prima mi svegliavo e andavo a chiacchierare con gli amici. Ora non ho tempo per questo. Devo lavorare e fare la mia vita. So stare dritto di fronte a una persona grande. Anche la gente dice che sono cambiato.”
Per Raissa è stata la formazione manageriale ad incidere maggiormente: “La formazione in amministrazione mi aiuta molto. Ogni volta, prima di andare al mercato, faccio una lista. Faccio una lista di uscite ed entrate anche per il mio lavoro.” Jacques, oggi falegname, riassume tutto in questi termini: “La mia vita ha un senso, ora, e domani sarò una persona migliore”. Va ricordato che la formazione professionale è seguita da un accompagnamento mirato ad aiutare i giovani a creare un lavoro o a trovare un’occupazione.
Questi sono solo alcuni dei modi in cui, offrendo una
formazione professionale completa, l’ASMU dà ai giovani di Abidjan, provenienti
da ambienti svantaggiati, l’opportunità di provare a trasformare l’olio del
villaggio in cherosene. Aiutandoli a superare il fatalismo e la paura del
fallimento, l’ASMU dà loro l’occasione perfetta di uscire da situazioni
difficili per divenire, loro stessi, un futuro di speranza nella e per la loro
società. È proprio per favorire l’avvento di un mondo nuovo che l’ASMU ha
optato per l’istruzione dei giovani svantaggiati. Come Nelson Mandela, l’ASMU
crede che “l’istruzione è l’arma più potente a nostra disposizione per cambiare
il mondo”.